mercoledì 30 luglio 2008

Dal Consorzio dell'Adda

La provincia, sabato 26 luglio 2008

Il direttore del Consorzio dell'Adda prende carta e penna e scrive ai comaschi

«Sono l'unico a difendere Piazza Cavour e a ricordare alle istituzioni che il livello del lago deve tenere almeno un margine di sicurezza, a scapito di oltre 50 milioni di metri cubi di mancata scorta d'acqua»: è un passo della «Lettera ai cittadini» scritta dal direttore del Consorzio dell'Adda, Luigi Bertoli. Spiega che se non ci fosse stato l'intervento del Consorzio nell'ultima esondazione, l'altezza avrebbe raggiunto i 230 centimetri, invece dei 160 registrati. La conseguenza: acqua fino in Duomo. Sottolinea che il massimo in Piazza si è avuto dopo oltre una settimana dall'apertura totale delle dighe, in seguito ad un afflusso da diluvio, 1.200 metri cubi d'acqua al secondo, una frequenza che si registra ogni 8-10 anni.

È forse la prima volta che un dirigente dell'ente regolatore del lago si rivolge direttamente ai cittadini, per spiegazioni tecniche e precisa, innanzitutto, che il limite di legge oltre il quale il lago non dovrebbe salire, non è a 120 centimetri sullo zero, tanto citati. Ma è 130-140. Perché, allora, l'acqua è già sul marciapiede ad un metro? «Perché - spiega l'ingegner Bertoli - la piazza s'è abbassata di 50-60 centimetri tra il 1960 e il 1980 e la subsidenza (progressivo abbassamento del suolo) forse c'è ancora. Con la costruzione delle dighe di Olginate, si è tuttavia allargata l'uscita del lago, comprese le rapide di Lecco, con un aumento del deflusso di 250 metri cubi al secondo, a parità di livello del lago». Ma i comaschi dicono: tenete basso il livello e non s'allaga più la piazza.

Vuol dire buttar via acqua, sottolinea l'ingegner Bertoli, acqua preziosa per gli utenti di valle, i soli che pagano la regolazione e per far funzionare le centrali termoelettriche del Po, per evitare black out che colpiscono anche Como, per mantenere un certo livello del Po, necessario per le coltivazioni della Pianura Padana. Ma se le istituzioni impongono le scorte, Bertoli risponde loro: «Scorte, ma non a rischio di Piazza Cavour». Viceversa, se tiene il lago basso, il Consorzio sale sul banco degli imputati perché non ha fatto scorta e perché le uova dei pesci sono morte. Infine, la lettera ricorda che Como ha un rappresentante nella giunta del Consorzio, un tecnico comunale, mentre Stefano Rovagnati è nominato dalla Provincia di Como nel consiglio.

Maria Castelli

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