mercoledì 30 luglio 2008

Dal Consorzio dell'Adda

La provincia, sabato 26 luglio 2008

Il direttore del Consorzio dell'Adda prende carta e penna e scrive ai comaschi

«Sono l'unico a difendere Piazza Cavour e a ricordare alle istituzioni che il livello del lago deve tenere almeno un margine di sicurezza, a scapito di oltre 50 milioni di metri cubi di mancata scorta d'acqua»: è un passo della «Lettera ai cittadini» scritta dal direttore del Consorzio dell'Adda, Luigi Bertoli. Spiega che se non ci fosse stato l'intervento del Consorzio nell'ultima esondazione, l'altezza avrebbe raggiunto i 230 centimetri, invece dei 160 registrati. La conseguenza: acqua fino in Duomo. Sottolinea che il massimo in Piazza si è avuto dopo oltre una settimana dall'apertura totale delle dighe, in seguito ad un afflusso da diluvio, 1.200 metri cubi d'acqua al secondo, una frequenza che si registra ogni 8-10 anni.

È forse la prima volta che un dirigente dell'ente regolatore del lago si rivolge direttamente ai cittadini, per spiegazioni tecniche e precisa, innanzitutto, che il limite di legge oltre il quale il lago non dovrebbe salire, non è a 120 centimetri sullo zero, tanto citati. Ma è 130-140. Perché, allora, l'acqua è già sul marciapiede ad un metro? «Perché - spiega l'ingegner Bertoli - la piazza s'è abbassata di 50-60 centimetri tra il 1960 e il 1980 e la subsidenza (progressivo abbassamento del suolo) forse c'è ancora. Con la costruzione delle dighe di Olginate, si è tuttavia allargata l'uscita del lago, comprese le rapide di Lecco, con un aumento del deflusso di 250 metri cubi al secondo, a parità di livello del lago». Ma i comaschi dicono: tenete basso il livello e non s'allaga più la piazza.

Vuol dire buttar via acqua, sottolinea l'ingegner Bertoli, acqua preziosa per gli utenti di valle, i soli che pagano la regolazione e per far funzionare le centrali termoelettriche del Po, per evitare black out che colpiscono anche Como, per mantenere un certo livello del Po, necessario per le coltivazioni della Pianura Padana. Ma se le istituzioni impongono le scorte, Bertoli risponde loro: «Scorte, ma non a rischio di Piazza Cavour». Viceversa, se tiene il lago basso, il Consorzio sale sul banco degli imputati perché non ha fatto scorta e perché le uova dei pesci sono morte. Infine, la lettera ricorda che Como ha un rappresentante nella giunta del Consorzio, un tecnico comunale, mentre Stefano Rovagnati è nominato dalla Provincia di Como nel consiglio.

Maria Castelli

Piazza Cavour fogna a cielo aperto

La Provincia, venerdì 25 luglio 2008

Liquami dal cantiere delle paratie
Piazza Cavour fogna a cielo aperto
Escrementi maleodoranti in vista tra i pontili e le imbarcazioni: sono arrivati dal lago

Una fogna a cielo aperto. Questa volta, però, i tombini di piazza Cavour non c'entrano. I liquami puzzolenti sono arrivati dal lago. Ieri mattina galleggiavano sullo specchio d'acqua davanti alla passeggiata, proprio a ridosso del cantiere delle paratie. Una lurida coltre di sostanze maleodoranti, composta in gran parte da escrementi, ondeggiava tra i pontili e le imbarcazioni vicino alle famose palancole che recintano il perimetro della futura passeggiata a lago. Quel recinto da cui la ditta Sacaim sta, in questi giorni, pompando fuori l'acqua. Infatti, una volta svuotata, l'area sarà riempita con materiale su cui poggerà il nuovo e più largo lungolago.

La domanda, che sorge spontanea, è: «Da dove arrivano i liquami che sono simili in tutto e per tutto a quelli che invadono piazza Cavour quando le fogne con le acque nere traboccano dai tombini?». Guardando la scena ieri sarebbe venuto spontaneo rispondersi: «Dal cantiere delle paratie». Come se ci fosse uno sbocco di fognature nere nel lago. Ma l'assessore comunale alle Grandi opere, Fulvio Caradonna, ha dato assicurazione che il cantiere non c'entra nulla: «Si tratta di sostanze trasportate verso riva dalle correnti a seguito delle forti piogge ed esondazioni degli scorsi giorni. Inoltre, lo sporco è causato anche dal fondo del lago che viene movimentato nell'operazione di pompaggio dell'acqua». Ieri anche il direttore dei lavori delle paratie, Antonio Viola, ha negato che si siano verificati problemi: «Tutto procede per il meglio». Sulla natura dei liquami, però, ci sono davvero pochi dubbi. Come detto, aspetto, consistenza e puzza erano del tutto uguali al contenuto delle fogne che fuoriescono a causa dei violenti temporali dai tombini della piazza e della strada davanti alla Navigazione. Ieri questi liquami galleggiavano nel lago. Lo stesso assessore all'Ambiente del Comune di Como, Diego Peverelli, ammette che si trattava di sporcizia contenente anche escremetni. «In mattinata sono andato sul posto - ha spiegato Peverelli - e mi sono accertato della situazione. Ho visto i liquami maleodoranti. Forse nel tratto di lago recintato dalle palancole sfocia qualche tubatura di acque chiare dove per qualche motivo, forse proprio a causa dei grossi nubifragi dei giorni scorsi, sono confluite anche fognature nere. E nel pompare l'acqua fuori dal cantiere questi liquami sono finiti nel lago». Quello che è certo è che lo spettacolo che ieri mattina si è presentato agli occhi (e alle narici) dei passanti e dei turisti, aveva un'aria a dir poco malsana. A risolvere in parte la situazione ci ha pensato il battello spazzino. «In accordo con l'assessore Caradonna - ha detto Peverelli - abbiamo fatto intervenire il battello spazzino che intorno alle 12.30 ha ripulito dai detriti e dalla sporcizia.
Dario Alemanno

il sopralluogo
Mezza giunta in visita ai maxi lavori sul lungolago

(d. al.) La porzione di lago, recintata dal cantiere delle paratie si sta svuotando lentamente. La ditta incaricata dei lavori sta pompando fuori l'acqua. Una volta prosciugata, l'area sarà colmata con materiale di riempimento su cui poggerà la nuova e più larga passeggiata a lago.

l'assessore cicerone

In occasione dell'avanzamento dei lavori, il cui stato è ben visibile anche dalle finestre ricavate nella recinzione in legno del cantiere, la giunta di Palazzo Cernezzi ha chiesto di effettuare un sopralluogo per visionare la situazione. Nella tarda mattinata di ieri, il sindaco Stefano Bruni, l'assessore all'Urbanistica Umberto D'Alessandro, l'assessore alla Cultura, Sergio Gaddi, il capogruppo di Forza Italia, Gianluca Lombardi, hanno avuto accesso al cantiere. A fare loro da guida c'era l'assessore alle Grandi opere, Fulvio Caradonna, e i dirigenti comunali competenti (Antonio Viola e Antonio Ferro). Il tour guidato è servito per rendersi conto e toccare con mano lo stato dell'intervento che tra tre anni dovrà consegnare alla città un nuovo lungolago e le paratie anti-esondazione. «Il sopralluogo di oggi - ha detto il sindaco Bruni - è servito per rendersi conto che tutto procede davvero per il meglio e nel rispetto dei tempi. Con oggi abbiamo avuto l'ennesima conferma della bontà e utilità del progetto, ma anche di quanto sia importante avere trovato un'azienda così grande e così seria».

critiche dall'opposizione

Anche Lombardi è rimasto positivamente colpito: «Devo dire che la prosecuzione dei lavori mi sembra molto buona, senza ritardi sulla tempistica. Ora bisogna vedere con quali elementi di arredo urbano verrà qualificata e abbellita la nuova passeggiata». Tutto bene, dunque, per la giunta. Un po' meno per i consiglieri dell'opposizione. Mario Lucini (Pd) ha fatto presente la preoccupazione «che la falda sotterranea possa risentire della maxi opera alzandosi di livello». Lucini ha però anche lodato la serietà della ditta Sacaim: «Siamo stati fortunati, l'impresa sembra davvero seria e in grado di eseguire i lavori».

giovedì 24 luglio 2008

«Caradonna? Il giudizio verrà dai fatti»

Anche se ci lascia un po' perpless* l'"ottimismo" espresso nella risposta de La provincia....

La provincia, mercoledì 23 luglio 2008

Cara Provincia,
ti scrivo per commentare l'ultima lettera dell'assessore Caradonna. Giustamente, essendo l'assessore preposto a tutto, non poteva occupare lo spazio dedicato a noi poveri lettori nella rubrica Lettere, comunque....... giustamente ognuno ha il suo peso. Da quel che ho capito leggendola, ha passato anni facendo la danza della pioggia, (forse si o forse no) non è riuscito ad accordarsi con il Consorzio dell'Adda e quando finalmente ha raggiunto il suo scopo (di allagare la città) eccolo esultare, fare proclami e complimentarsi per i danni causati.
Mio padre in un italiano non molto ortodosso mi diceva «chi si loda si imbroda» e ad oggi - e penso anche in futuro - l'unica cosa certa che ha dimostrato è che senza una collaborazione con altri enti l'acqua continuerà ad uscire. Le palancole che dovrebbero fermare il flusso erano completamente sommerse, la viabilità - tanto per cambiare - un disastro, però l'importante è che lui e il 25% dei cittadini favorevoli a questa grande opera siano felici che questi due soldi spesi per le paratie non potevano essere impegnati meglio. Ma poi si contraddice dicendo che appunto con un nostro politico nel consiglio del Consorzio dell'Adda tutto questo non sarebbe successo. E' un controsenso ...o no?
Complimenti al giornalista Bardaglio per la risposta all'assessore tutto fare. E buon lavoro alla redazione che anche in questi periodi di vacanza ci tiene aggiornata su quel che succede nella nostra città.
Matteo Corti

Caro Matteo,
innanzi tutto un grazie sincero, sia per i complimenti, sia per il buon lavoro. E non se la prenda se all'assessore e all'istituzione che rappresenta è toccato uno spazio in cronaca: i lettori hanno a disposizione quest'intera pagina, che non a caso è una delle più lette del giornale.
Venendo a noi, che Caradonna oltre a "lodarsi" si sia "imbrodato" è opinione condivisa da molti, a giudicare dalle pacche sulle spalle che abbiamo ricevuto. L'uomo d'altra parte è così: prendere o lasciare. Noi avremmo lasciato, mentre il sindaco non solo se lo è preso, ma lo ha pure confermato, conferendogli poteri maggiori di mandato in mandato. Da parte nostra, gli riconosciamo un merito: rispondere in prima persona e metterci sempre la faccia. Molto, rispetto ad alcuni suoi colleghi, che neppure rispondono al telefono. Troppo poco invece per rassicurarci sulle opere pubbliche. In ogni caso, come sempre, non lo giudicheremo dalle simpatie, bensì dai fatti. Per valutare le paratie, attendiamo vengano conclusi i lavori: visto come vanno le cose, sarebbe già un successo.
Giorgio Bardaglio
g.bardaglio@laprovincia.it

lunedì 21 luglio 2008

Acqua alta?

A proposito di precipitazioni atmosferiche occasionali... crediamo sia utile riproporre questi articoli del mese di marzo apparsi sulla stampa locale.

La Provincia – venerdì 28 marzo 2008

Lombardia, non ci sarà siccità

"Primavera ed estate piovose"

Al convegno regionale su "Cambiamenti climatici e scarsità idriche" il colonello Mario Giuliacci ha detto che avremo stagioni meno calde dello scorso anno. Ma ne beneficeranno i campi, i laghi, i fiumi e i nostri rubinetti. La Lombardia firmerà un "Patto per l'acqua" per ridurre gli sprechi

La vice presidente della Regione Viviana Beccalossi con il colonello Mario Giuliacci "Le previsioni per i prossimi mesi ci inducono ad essere moderatamente ottimisti. Ad aprile non mancheranno le piogge e l'estate 2008 non dovrebbe essere né particolarmente calda né siccitosa". E' iniziato con questa affermazione del meteorologo Mario Giuliacci il convegno "Cambiamenti climatici e scarsità idrica: nuove politiche per uno sviluppo sostenibile", organizzato a Milano da Regione Lombardia e Urbim (Unione Regionale Bonifiche, Irrigazioni e Miglioramenti fondiari) per celebrare la "Giornata Mondiale dell'Acqua". Al centro del convegno il "Patto per l'Acqua" che la stessa Regione sottoscriverà nei prossimi giorni con tutte le categorie di utilizzatori dell'"oro blu" (bacini idroelettrici, associazioni agricole, consorzi irrigui, enti gestori dei laghi, ecc).
L'obiettivo è condividere e realizzare insieme un piano d'azione che consenta di ridurre gli sprechi e utilizzare al meglio una risorsa fondamentale per la vita di tutti i giorni e per lo sviluppo sociale ed economico. "
In particolare il patto si propone di analizzare le criticità legate agli eventi climatici degli ultimi anni; definire le opportunità che nel contesto lombardo possono essere offerte da una gestione condivisa dell'acqua; individuare linee strategiche per affrontare i cambiamenti e i relativi risvolti gestionali, ambientali e socio-economici; definire linee d'azione per adeguare il sistema alla disponibilità delle risorse idriche con interventi infrastrutturali, di carattere culturale e informativo, legati alla programmazione di bacino, alla gestione delle acque nell'ambiente, in agricoltura e nel settore civile.

In Lombardia 19 fiumi hanno un bacino superiore ai 400 chilometri quadrati (spiccano per lunghezza e portata il Po, l'Adda, il Mincio e il Ticino) e raggiungono una lunghezza totale di 11.500 km; 23 laghi (tra cui i maggiori d'Italia, vale a dire Garda, Como, Maggiore e Iseo) hanno una superficie che supera il 40% di quella lacustre nazionale e un volume pari al 60% del totale e 40.000 km di rogge e canali che irrigano la pianura.
L'aumento demografico e il maggior consumo pro-capite determinato dallo sviluppo socio-economico, gli aumenti di prelievo dalle acque superficiali e sotterranee (soprattutto nelle grandi aree urbane come a Milano dove il consumo giornaliero è salito da 25 litri/abitante del 1931 a 525 nel 2000) stanno portando ad un utilizzo sempre più intenso delle risorse idriche, che quindi risultano sempre più preziose. Ma l'attesa del convegno era anche sui cambiamenti climatici a breve, un tema sul quale si è soffermato il meteorologo Mario Giuliacci.
Secondo i suoi dati in Piemonte e in Lombardia "la piovosità sarà normale o addirittura al di sopra delle media perché quest'anno non ci sarà, come l'anno passato, il Niño con il suo effetto amplificatore del caldo, del tempo stabile e quindi anche della siccità sul clima estivo della penisola".
E nei prossimi anni? Prospettive non rosee per la prevedibile frequente presenza di durature strutture di alta pressione a ridosso del Nord Italia.

Il corriere di Como - sbatao 29 marzo 2008

«I livelli del lago sotto la media saranno la normalità»
Celebrata ieri la Giornata mondiale dedicata al prezioso elemento
Il meteorologo Mario Giuliacci: «Da dicembre a marzo pioverà sempre meno»

«Da dicembre a marzo i periodi di siccità saranno sempre più frequenti e i livelli del lago al di sotto della media saranno praticamente una costante. È necessario iniziare a ragionare in quest’ottica e agire di conseguenza per non essere impreparati di fronte a queste nuove situazioni climatiche». Questo il quadro descritto ieri dal colonnello Mario Giuliacci, uno dei massimi esperti italiani in materia. Il meteorologo è intervenuto a un convegno sul tema ”Cambiamenti climatici e scarsità idrica, nuove politiche per uno sviluppo sostenibile”, organizzato dalla Regione Lombardia in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, promossa dalla Conferenza delle Nazioni Unite. «La progressiva scarsità idrica sta investendo anche il territorio lombardo, pur tradizionalmente ricco di acqua - hanno sottolineato gli organizzatori del convegno - La Regione dunque è attiva su questa problematica, e non a caso abbiamo lavorato per mettere a punto il Patto per l’acqua, per promuovere un utilizzo sostenibile di questa risorsa». Il colonnello Mario Giuliacci ha fatto il punto in particolare sui cambiamenti climatici che coinvolgono anche il nostro territorio. «Negli ultimi vent’anni - ha affermato - in inverno e primavera abbiamo verificato che l’alta pressione dell’anticiclone delle Azzorre si è allungata fino a raggiungere il Nord Italia, soprattutto Lombardia, Liguria e Piemonte. Questo di fatto impedisce alle perturbazioni piovose di toccare l’Italia, infatti negli ultimi sei anni in queste regioni abbiamo avuto quattro casi di grave siccità, ovvero scarsità di pioggia per più di 4 mesi con un deficit idrico superiore al 40%». Una situazione che rischia di diventare una costante. «Non posso affermare che questo avverrà ogni anno - ha precisato Giuliacci - ma sicuramente dobbiamo abituarci a periodi di siccità sempre più frequenti. Per quanto riguarda il Lago di Como, è naturale che frequenti situazioni di siccità avranno ripercussioni negative anche su questo bacino, che avrà un apporto sempre inferiore d’acqua. Le nevicate in montagna saranno meno abbondanti e questo influirà sui livelli del lago». «Il periodo più a rischio è quello da dicembre a marzo - ha detto ancora il meteorologo di Epson Meteo - per quanto riguarda gli altri mesi dell’anno invece la situazione dovrebbe essere relativamente “normale”. In pratica, le precipitazioni in estate saranno generalmente appena al di sotto della media, mentre in autunno saranno leggermente al di sopra della media». I cambiamenti climatici dunque, a detta dell’esperto, sono già di fatto una realtà tangibile e non solo ipotesi astratte degli studiosi. «Il riscaldamento del pianeta, qualunque sia la causa, è un dato di fatto - ha detto il colonnello Mario Giuliacci - ed è certo che l’aumento della temperatura provochi lo scioglimento di parte dei ghiacciai alpini e polari. Non c’è da meravigliarsi dunque per l’innalzamento dei livelli degli oceani, un evento che ha come conseguenza diretta l’aumento di uragani, cicloni ed eventi spesso devastanti. Fenomeni che saranno sempre più frequenti».
Anna Campaniello

venerdì 18 luglio 2008

Cantiere paratie, si cambia

La Provincia, mercoledì 16 luglio 2008

Cantiere paratie, si cambia
Passo indietro verso la piazza Modifica al progetto delle «dighe» mobili
L’assessore: «Maggiore efficacia, costi minori»

Le paratie mobili non si fanno più. O meglio, non si fanno come era stato progettato inizialmente. Ieri, in occasione della visita dei consiglieri comunali sul cantiere a lago, l’assessore Fulvio Caradonna ha annunciato che la barriera di pannelli mobili con molta probabilità non sarà posizionata in acqua, bensì sul lungo lago. Un cambiamento confermato anche dal direttore dei lavori, nonché dirigente comunale, Antonio Viola: «Si tratta di una variante che farà risparmiare oltre un milione di euro per l’esecuzione dei lavori e circa 20mila euro all’anno per la manutenzione ordinaria». Anziché spuntare dal pelo dell’acqua, le paratie si solleveranno da una fessura tra la passeggiata antistante piazza Cavour e la scalinata che scende nel lago. «Entro la settimana prossima - ha spiegato Viola - si deciderà una volta per tutte se abbandonare l’idea delle paratie in acqua per installarle sulla terra ferma. Ma è ormai sicuro, direi al 95%». «La ditta - ha poi proseguito l’assessore Caradonna - ha la facoltà di proporre perizie migliorative che possono essere adottate nel caso in cui ci sia un reale miglioramento del progetto e un risparmio sui costi. È questo il caso».

mercoledì 16 luglio 2008

«L’esondazione andava evitata: Lario mal gestito»

La Provincia, martedì 15 luglio 2008
«L’esondazione andava evitata: Lario mal gestito»
La polemica: il Consorzio dell’Adda nel mirino di Fi, An e Pd
Chiedono la nomina di un rappresentante comunale

«L’esondazione poteva essere evitata». In consiglio comunale lo affermano in molti, al di là degli schieramenti politici d’appartenenza. Lo dice Gianluca Lombardi, capogruppo di Forza Italia, così come lo grida Luca Gaffuri, capogruppo del Pd. Insomma, tutti d’accordo: il livello idrico del lago è stato gestito male. A maggior ragione, oggi più che mai, si torna chiedere che il Comune di Como abbia un suo rappresentante all’interno del Consorzio dell’Adda, cioè nell’ente che si occupa di regolare afflussi e deflussi dell’acqua del lago grazie al sistema di dighe, come quella di Olginate. Nel consorzio, infatti, non c’è nessun esponente rappresentativo di Palazzo Cernezzi.

«Al lago di Como manca una guida morale»
«Nel Consorzio dell'Adda, anche i Comuni rivieraschi»

(M. Cast.) «Como deve avere un ruolo di guida morale sul lago, per non subìre più tutte le conseguenze negative di una regolazione che non tiene conto né della città, né dei paesi rivieraschi»: è l'osservazione del professor Ennio Fietta, nato e cresciuto a Sant'Agostino, studioso delle esondazioni e dei problemi collegati.
Como si difende con opere da 14 milioni di euro, aumentando il margine antiesondazioni di 40 centimetri.
Non può dire che difende se stessa senza preoccuparsi delle conseguenze sul Pian di Spagna e sui paesi rivieraschi. Sono contrario alle paratìe: Como respinge le acque che invaderanno località più a Nord
Gli studi dicono che non sarà così. Ma ammesso che lo sia, qual è l'alternativa per scongiurare esondazioni?
Ho studiato a lungo il problema nell'ambito di ricerche archeologiche: fino al '400, salvo qualche eccezione nel periodo romano, Como non conosceva le esondazioni. Temeva, piuttosto, il Cosia. Poi, hanno costruito il ponte Visconti sull'Adda, s'è creata una strozzatura e il deflusso è più lento perché trova un ostacolo strutturale. L'ipotesi di uno scolmatore a lato non era stata concretizzata, ma perfino gli Austriaci avevano dragato il letto dell'Adda per consentire più scorrevolezza alle acque.
Il problema del ponte Visconti è stato esaminato un milione di volte. Ma non si può abbattere un manufatto del 1400.
Infatti: a me avevano detto che senza argini a Lecco, l'Adda avrebbe potuto allagare Lodi. Però, ci sono le dighe del Consorzio dell'Adda a valle, a Olginate e qui sta il punto: com'è regolato il lago e a beneficio di chi. Solo degli utenti della pianura.
I quali, tra colture estive ed energia idroelettrica, producono per dieci milioni di euro al giorno: è possibile farne a meno, soprattutto in tempi di crisi?
Ma Como ha solo danni che nessuno ripaga.
Si tratta di calamità naturale.
No, non è così. La regolazione deve tener conto di tanti elementi, non solo delle previsioni metereologiche. In questo momento solo allo Stelvio, sono caduti 30 centimetri di neve. Si scioglierà e finirà nel lago di Como: anche di questo bisogna tener conto, per valutare i quantitativi che confluiranno nel bacino».
I dati delle precipitazioni negli ultimi giorni sono da diluvio.
Ma quando sono state aperte le dighe di Olginate? Il Consorzio dell'Adda deve aprire le dighe prima che si metta a piovere e su questo punto Como si deve far valere per questione di dignità. La voce di Como e del lago non c'è, nel Consorzio.
Veramente, è rappresentata l'amministrazione provinciale.
Con il Consorzio dell'Adda, anche i Comuni del lago devono avere voce in capitolo. Una voce più forte e che rappresenti le esigenze di tutti: con l'ingegner Felice Rusconi che per anni ha seguito i problemi di invaso e di svaso del lago, mi ero recato ad una riunione con i sindaci dell'Alto Lago che volevano trattare direttamente con il Consorzio, riuniti in Comitato.
Poi Como aveva ricevuto i finanziamenti per il nuovo lungolago e per le paratie.
Ma funzioneranno? Una gestione corretta del lago: è l'unico modo perché tutti ne abbiano beneficio».

martedì 15 luglio 2008

Perchè l'acqua DEVE restare pubblica...

... pubblichiamo l'appello del Comitato comasco per l'acqua pubblica.
Visita il sito http://www.acquabenecomune.org/ per maggiori informazioni sulla campagna del Forum italiano dei movimenti per l'acqua.

Facciamo seguito all'incontro tenutosi lo scorso 29 maggio a Como, dal titolo "Gestione pubblica dell'acqua in provincia di Como", organizzato come COMITATO COMASCO PER L'ACQUA PUBBLICA, in merito alla Società Patrimoniale COMO ACQUA s.r.l..
In vista della votazione nei Consigli Comunali del Protocollo d'Intesa per la società patrimoniale, in allegato vi trasmettiamo le nostre OSSERVAZIONI AL PROTOCOLLO D’INTESA PER L’ADESIONE ALLA SOCIETA’ PATRIMONIALE COMO ACQUA s.r.l. Vi ricordiamo che il termine indicato dall'ATO per deliberare (60 gg dal 16 giugno, quindi 16 agosto) NON è un termine di legge ma solo un'indicazione discrezionale della presidenza dell'ATO.
Vi invitiamo a inoltrare le osservazioni allegate a tutti i Sindaci e Consiglieri di vostra conoscenza.

Cordiali saluti
Roberto Fumagalli, Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull’Acqua


OSSERVAZIONI AL PROTOCOLLO D’INTESA PER L’ADESIONE ALLA SOCIETA’ PATRIMONIALE COMO ACQUA s.r.l.
La presidenza dell’ATO di Como ha sottoposto in queste settimane ai Comuni della provincia di Como la proposta di delibera per l’approvazione nei Consigli Comunali del Protocollo d’Intesa per l’adesione alla società patrimoniale Como Acqua s.r.l..
Dalla lettura dei documenti, scaricabili dal sito dell’AATO di Como
(www.provincia.como.it/pls/provinciacomo/url/ITEM/4F7A102828111D12E040000A02013B9F),
è esplicita l’intenzione dell’ATO di allinearsi totalmente al dettato della Legge Regionale n. 26/2003, così come modificata dalla L.R. 18/2006 (1). Questo allineamento riguarda nello specifico le parti in cui la legge permette l’ingresso dei privati nella società patrimoniale (2) e prevede la separazione obbligatoria delle gestione delle reti e degli impianti dall’erogazione del servizio idrico (quest’ultima, secondo la stessa legge, dovrà essere messa a gara e pertanto privatizzata!) (3).
Giova ricordare che contro tale legge regionale è pendente il ricorso (presentato dal Consiglio dei Ministri nell’ottobre 2006) alla Corte Costituzionale, proprio in merito alla presunta incostituzionalità dell’obbligo di separazione gestione/erogazione e dell’obbligo di messa a gara dell’erogazione stessa.
Inoltre contro la stessa legge è stato presentato un Referendum abrogativo parziale (4), proposto da ben 143 Comuni della Lombardia, di cui 12 della provincia di Como. Col Referendum (che si dovrebbe tenere a primavera 2009) si chiede l’abrogazione:
1) della possibilità di ingresso dei privati nella società patrimoniale (è proprio il caso della provincia di Como),
2) dell’obbligo di separazione gestione/erogazione,
3) dell’obbligo di messa a gara dell’erogazione.

Se verrà approvato il Protocollo d’Intesa per la società patrimoniale Como Acqua s.r.l. nella versione proposta dall’ATO, si può ben dire che in tema di acqua la provincia di Como rischia di diventare la punta più liberista della Lombardia e, forse, d’Italia. Infatti si rischia di privatizzare non solo l’erogazione, ma anche la proprietà e la gestione delle reti e degli impianti!
Alla luce di quanto sopra, proponiamo quanto di seguito indicato.
Protocollo d’Intesa della Società “Como Acqua s.r.l.” – proposta di emendamenti
Il Protocollo d’Intesa predisposto dall’ATO, è teso a preparare la strada all’ingresso dei privati nella società patrimoniale Como Acqua s.r.l.. Infatti in più parti della premessa e dell’articolato, si afferma enfaticamente che, in futuro, nella società potrebbero entrare soci privati.
In particolare gli artt. 3, 4 e 5 del Protocollo, sono propedeutici all’ingresso dei privati.
Onde evitare ogni e qualsiasi riferimento all’ingresso (anche futuro) dei privati nella società patrimoniale Como Acqua s.r.l., si propone il seguente EMENDAMENTO ALL’ART. 3:
Sostituire l’intero testo dell’art. 3 (Compagine sociale), con il seguente testo:
“Obbiettivo condiviso da tutti i sottoscrittori è quello di mantenere la compagine sociale
totalmente pubblica, mediante la partecipazione alla società degli enti locali e delle loro
società a totale capitale pubblico. In ogni caso non è consentita la partecipazione, anche
futura, di soggetti privati.”
Le stesse considerazioni devono essere previste per l’art. 4 (Aumento del capitale sociale), pertanto si propone il seguente EMENDAMENTO ALL’ART. 4:
Sostituire l’intero testo dell’art. 4 (Aumento del capitale sociale), con il seguente testo:
“I sottoscrittori si impegnano a deliberare in assemblea straordinaria un eventuale aumento
del capitale sociale. L’aumento verrà strettamente riservato ai soci e liberato dai soci stessi
mediante conferimento di reti, di impianti e rami d’azienda necessari per la gestione e
l’erogazione del servizio idrico integrato d’intervento.”
Considerato che l’art. 5 (Modifica dello Statuto) riguarda solo ed unicamente eventuali future modifiche attinenti all’ingresso dei privati, si propone la totale ABROGAZIONE DELL’ART. 5:
Abrogazione dell’intero testo dell’art. 5 (Modifica dello Statuto).
Statuto della società “Como Acqua s.r.l.” – proposta di emendamenti
Lo Statuto della società Como Acqua s.r.l., prevede che l’oggetto sociale sia la sola gestione delle reti e degli impianti e non l’erogazione del servizio; infatti all’art. 3 (Oggetto sociale) si precisa:
“3. La società che ha per oggetto le seguenti attività provvede:
alla gestione delle reti, degli impianti e delle altre dotazioni patrimoniali, strumentali all’erogazione del servizio idrico integrato dell’Ambito Territoriale Ottimale di Como, e ad ogni altra attività relativa al servizio idrico integrato consentita dalla legge, intendendosi per servizio idrico integrato l’insieme delle attività di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, fognatura e depurazione delle acque reflue, nonché di analisi delle acque.…”
Onde permettere che la società patrimoniale possa occuparsi anche dell’erogazione del servizio, si propone il seguente EMENDAMENTO ALL’ART. 3:
Nel primo paragrafo dell’art. 3 (Oggetto sociale) dopo le parole “…dell’Ambito Territoriale Ottimale di Como,”, si aggiunge la seguente frase: “e, dove non vietato dalla legge, all’erogazione del servizio idrico integrato dell’Ambito Territoriale Ottimale di Como,”
Lo Statuto prevede inoltre che il capitale sia detenuto solo da soggetti pubblici; infatti all’art. 5 (Capitale) si precisa: “Il capitale della società è interamente detenuto da Comuni, da enti pubblici locali o società di capitali partecipate interamente da capitale pubblico aventi oggetto sociale attinente o afferente al settore del servizio idrico integrato.”
Onde assicurare che tale vincolo verrà rispettato anche in futuro, si propone il seguente
EMENDAMENTO ALL’ART. 5:
Al secondo paragrafo dell’art. 5 (Capitale) dopo le parole “…servizio idrico integrato.”, si aggiunge
la seguente frase: “Non è consentita, nemmeno in futuro, la cessione di quote o l’ingresso nel
capitale a soggetti diversi da: Comuni, enti pubblici locali o società di capitali partecipate
interamente da capitale pubblico.”
Il nostro invito è quello di presentare tutti gli emendamenti di cui sopra, sia quelli al Protocollo d’Intesa che allo Statuto. Nel caso tali emendamenti non vengano ammessi o vengano respinti, il voto finale sulla delibera dovrà essere contrario.
Roberto Fumagalli, Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull’Acqua
info: roberto@circoloambiente.org

Note:
(1)
Con Delibera n. 6 del 26.02.2007, l’ATO di Como ha approvato il “Protocollo di Intesa” con la Regione Lombardia, per
l’applicazione della Legge Regionale n. 26/2003, così come modificata dalla L.R. 18/2006.
(2)
Nella Legge Regionale n. 26/2003, come modificata dalla L.R. 18/2006, si afferma che la proprietà delle reti e degli impianti
può essere conferita a una società interamente posseduta dai comuni e non cedibile a soggetti privati; poi nel comma successivo
si afferma che “possono partecipare alle società di capitali … anche soggetti diversi dagli enti locali”; in pratica anche
eventuali aziende private (che risultavano già proprietarie di impianti) potranno entrare nelle società patrimoniali.
(3)
Nella Legge Regionale n. 18/2006, col termine gestione si intende: la realizzazione degli investimenti e la manutenzione
straordinaria programmata sulle reti e impianti; col termine erogazione si intende: la manutenzione straordinaria non
programmata e la manutenzione ordinaria, la gestione di acquedotti, fognature e depuratori, il controllo della qualità dell’acqua
potabile, il controllo degli scarichi dei depuratori, gli allacciamenti, i contratti con gli utenti e la bollettazione.
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La proposta di Referendum chiede l’abrogazione di 3 punti della Legge Regionale n. 18/2006: 1) presenza dei privati nella
società patrimoniale; 2) obbligo di separazione gestione/erogazione; 3) messa a gara (privatizzazione) dell’erogazione.
Il testo del Referendum è scaricabile da: www.circoloambiente.org e da www.comune.colognomonzese.mi.it

Aggiornamento rassegna stampa locale

La Provincia, martedì 8 luglio 2008

Pioggia a catinelle: il livello del lago fa paura
Allagata Sant’Agostino, disagi nel traffico con una corsia chiusa
Timori per le precipitazioni in Valtellina dopo 5 anni di siccità

In 24 ore, il lago è ingrassato per 36 milioni di metri cubi d’acqua e d’un colpo solo, lunedì pomeriggio, sotto il nubifragio, ne ha messi su 15 milioni. Non sarebbe successo niente se il bacino non fosse già stato ai limiti delle sue capacità: per giunta, ha piovuto sul bagnato e che pioggia, uguale a quella dell’alluvione della Valtellina del 1987. Ma 21 anni fa, era durata di più e aveva provocato ben altri disastri e purtroppo anche morti. Stavolta, il lago – collettore di un bacino imbrifero di 145 Kmq ha raggiunto i bordi, è fuoriuscito, ha allagato il marciapiede e s’è spinto fino a metà della corsia esterna, con un primo effetto, quello pattumiera. In tre ore, ieri mattina, gli uomini di Acsm Ambiente hanno raccolto 20 tonnellate di rifiuti, sopratutto legname e plastica, «ma sono mesi e mesi - afferma l’assessore comunale all’ecologia, Diego Peverelli - che siamo impegnati a raccattare pattume convogliato verso la città. E’ uno stillicidio quotidiano, oneroso per la Società e per il Comune».
Secondo effetto, i disagi al traffico: una corsia parzialmente chiusa, gli autoveicoli utilizzano la corsia interna e quella riservata agli autobus. I vigili di presidio al semaforo presso l’imbarcadero devono avere occhi davanti ed antenne dietro. Pedoni e biciclette sbucano dall’angolo di piazza Cavour e se non c’è il vigile a dire «Alt, attenzione», rischiano di finire contro le auto in arrivo da Sant’Agostino. Anche i mezzi che procedono contromano sulla corsia riservata ricorrono a supplementi d’attenzione: verso le 11.30, ieri mattina, è sopraggiunto un camion dei vigili del fuoco con sirena e lampeggianti e s’è dovuto far largo nel traffico che cercava di restringersi.


La Provincia, martedì 8 luglio 2008

Oltre un milione in sei mesi per consulenze e incarichi

Nel secondo semestre del 2007 il Comune ha affidato 181 collaborazioni esterne
Si va dai 112mila euro per il collaudo delle paratie ai 18mila per gli irrigatori

Un milione 207mila (per la precisione 1.207.628 euro) per consulenze e incarichi affidati dal Comune di Como nel secondo semestre del 2007. Nel primo semestre, invece, la cifra era stata di 557mila euro. Nell’intero 2007, quindi, le spese per incarichi esterni sono pari a un milione e 700mila euro. Una parte consistente è quella degli incarichi per i servizi sociali (circa 380mila euro). Si va dai 27mila euro di Laura Capelli a quelli di Barbara Iorio, ai 37mila di Giovanna Lulli, ai 32mila a Maria Cristina Molteni ai 34mila di Adriano Sampietro. Per il «collaudo statico e tecnico-amministrativo in corso d’opera e finale» delle paratie l’incarico è pari a 122mila euro. Spulciando l’elenco si trovano 11.360 euro alla società Refe per «perfezionamento della stesura bilancio sociale di mandato». Alla Consel, invece, vanno 22mila euro per la Notte Bianca. Per il rilievo topografico per la Borgovico bis 20mila euro allo studio Margottini mentre alla società Integra vanno 17.280 euro per il monitoraggio dell’inquinamento elettromagnetico.


La Provincia, mercoledì 9 luglio 2008

Piazza Cavour finisce a mollo e altri guadagnano con l'elettricità
Agli impianti idroelettrici a valle +10% di acqua rispetto all'anno scorso

COMO Il livello del lago è in discesa, ma rimane sulla soglia d’attenzione: all’idrometro ufficiale oscillava sui 110 cm sopra lo zero, mentre l’immissario principale, l’Adda, resta gonfio, ben oltre la normalità a Morbegno e a Fuentes, con un apporto intorno ai 400 metri cubi al secondo. L’uscita è superiore del 20% e le dighe di Olginate restano completamente spalancate. Schivata l’esondazione, è il momento dei conti e spunta il dubbio che tutto il traffico dell’acqua di questi mesi abbia avvantaggiato i gestori dei bacini idroelettrici. Lo dicono i grafici dell’Autorità di Bacino del Po: dall’inizio dell’anno, settimana dopo settimana, le dighe di montagna hanno continuato a riempirsi ed ora sono al 70% della loro capacità, pari a 360 milioni di metri cubi d’acqua. Ha piovuto di più ed hanno invasato di più. Ma stanno anche turbinando di più, cioè stanno mandando acqua agli impianti idroelettrici sub lacuali attraverso l’Adda e, stando al grafico, almeno il 10% in più di acqua rispetto all’anno scorso, alternativa al petrolio e ad altre fonti energetiche in discussione. Lo stanno facendo adesso: da marzo a metà giugno, ne hanno impiegata meno rispetto a un anno fa. In primavera, dunque, ha fatto scorta il Consorzio dell’Adda, in previsione di una stagione di siccità e la previsione s’è rivelata fallace. E hanno fatto scorta i gestori dei bacini per produrre e vendere energia in estate. Poi ha piovuto, è stata immessa acqua per le turbine, è arrivato il nubifragio che ha lasciato il posto a un altro su un territorio già imbevuto d’acqua e su un lago che rappresenta il 3% di tutto un bacino imbrifero. Sull’altare del sacrificio per acqua alta, è finita la città di Como, l’anello più debole della catena e che non è rappresentata da nessuna parte, né presso l’Autorità di bacino del Po, né presso il Consorzio dell’Adda, né presso i gestori.

Esondazioni, Consorzio sotto accusa (M.Cast.) Anche le alborelle erano state oggetto di contesa tra l'amministrazione provinciale e il Consorzio dell'Adda: le escursioni del lago, alto o basso, troppo cresciuto o troppo diminuito, spazzavano via le uova ittiche e l'ente veniva indennizzato con sette o ottomila euro l'anno per mancata schiusa di pesci.
Nel "lago dei conflitti" ci sta anche la causa alborelle, mute come pesci. Parlano, invece e da più di dieci anni, le carte giudiziarie: 22 operatori di piazza Cavour e della sponda occidentale ed orientale avevano chiesto i danni da esondazione al Consorzio dell'Adda per inadempienze sulla regolazione. Lo fecero nel 1993, ma il giudice di Menaggio e il giudice di Como respinsero il ricorso per incompetenza: non era materia da tribunale ordinario, bensì da tribunale superiore delle acque presso la Corte d'Appello di Milano. Infatti, nel 1997, dopo la rispettiva esondazione dell'anno, fu presentato all'Organo competente e lì giacque. O meglio, pende: è una causa complicatissima, ormai sarebbero rimasti in tre a chiedere il risarcimento per esondazioni epocali, di cui la tracimazione di lunedì è solo una pallida immagine. Il problema: furono calamità naturali o ci fu un responsabile? Sembra non sia facile dar risposta alla domanda, al di là dei tempi lunghi della giustizia civile. Le posizioni: l'intervento è stato effettuato e, infatti, senza intervento, i danni sarebbero stati maggiori, con l'acqua fino in via Diaz, come nel 1664. Versione della controparte: se fosse stato effettuato prima, l'acqua non sarebbe arrivata a m. 2,70 o a 2,90. Ma si sono rivolti al giudice amministrativo anche i gestori dei bacini alpini, contro l'ordinanza che, negli anni della siccità, imponeva loro il rilascio e si sono sentiti dire che rilasciavano solo quando conveniva loro, cioè quando potevano vendere energia idroelettrica al prezzo più alto. E quindi, speculavano sulle scorte, anche quando il lago era a secco. Non è speculazione, è prudenza: niente acqua, niente energia. Circola addirittura voce sulla disponibilità a cedere energia idroelettrica in esuberanza all'estero, piuttosto che scontare bollette da infarto, ma di voci ne circolano centomila e di realtà ce n'è una sola: Como sta investendo 14 milioni di euro per la "difesa passiva dal lago", le paratie e per rifare il lungolago. Lo sottolinea l'assessore Fulvio Caradonna, chiudendo così un secolo di carte e di carte bollate tra Comune di Como e Consorzio. C'è un carteggio di non modesta altezza tra Palazzo Cernezzi e l'Ente Regolatore del Lago di Como, ente pubblico non economico che ha sempre respinto le accuse di una gestione sbilanciata sulle esigenze della pianura irrigua:«Preoccupatevi, piuttosto, della vostra subsidenza», è sempre stata la risposta. Città più bassa del lago: abbassare il lago o alzare la città? Le hanno provate entrambe. Quando hanno abbassato il lago, è crollata la Regina. Quando hanno alzato Piazza Cavour, il lago è uscito lo stesso. I lavori in corso a lago, è sicuro l'assessore, risolveranno tutto.






giovedì 10 luglio 2008

Siamo tutte e tutti Rom

Presidio contro il razzismo e le leggi xenofobe
sabato 12 luglio ore 15
piazza Vittoria
L'UAI (Unione Associazioni di Immigrati) di Como e alcune associazioni antirazziste comasche invitano ad un presidio/assemblea per il ritiro del pacchetto sicurezza, per il ritiro della norma che prevede la schedatura dei rom, per la regolarizzazione di tutti gli immigrati che già vivono in italia, per la libera circolarizzazione di tutti, per rimuovere gli ostacoli burocratici che rendono precaria la vita degli immigrati. Nel corso della manifestazione l'Arci promuoverà l'iniziativa Siamo tutte e tutti rom, con la raccolta di impronte digitali di cittadine e cittadini che saranno inviate al ministro Maroni

Siamo tutte e tutti Rom

Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha annunciato che non retrocederà di un millimetro dalla sua decisione, «l'indecente proposta razzista di prendere le impronte digitali ai bambini rom», come viene definita da Famiglia Cristiana.

Anche il Commissario europeo alla sicurezza Jacques Barrot ha ricordato che «non ci possono essere discriminazioni nei confronti dei rom». E Maroni ha dovuto convocare una riunione per convincere il prefetto Mosca, uno dei tre commissari ai rom nominati dal ministro, ad adeguarsi alle sue direttive.

Contro le modalità con cui verrà attuato il “censimento” nei campi nomadi c'è un'indignazione diffusa, espressa da associazioni, cattoliche e laiche, italiane e internazionali, da donne e uomini – intellettuali, giornalisti, politici, – cittadine e cittadini che organizzano nelle proprie città azioni di protesta.

La “schedatura” voluta dal governo evoca nelle cittadine e nei cittadini democratici ricordi di un passato che speravamo sepolto per sempre.

Fermiamo questo scempio della democrazia.

Sabato 12 luglio nell’ambito del Presidio – contro il razzismo e le leggi xenofobe, per il ritiro del pacchetto sicurezza, per la regolarizzazione di tutti gli immigrati che già vivono in Italia, per la libera circolazione di tutti, per rimuovere gli ostacoli burocratici che rendono precaria la vita degli immigrati – indetto dall’UAI (Unione Associazioni di Immigrati), che si terrà a partire dalle 15, in piazza Vittoria a Como organizzeremo una schedatura volontaria e pubblica.

Verranno raccolte le impronte digitali di cittadine e cittadini che vorranno così esprimere la loro ferma opposizione alle direttive del ministro degli Interni.

Le firme verranno inviate, tramite il Prefetto di Como, al ministro Maroni con un messaggio esplicito: Siamo tutte e tutti Rom.

Arci Como

mercoledì 9 luglio 2008

Tunnel di Pusiano: disastro ambientale!

CIRCOLO AMBIENTE “Ilaria Alpi”
via Dante Alighieri 3 22046 Merone (CO) tel/fax 031 617306
sito web: www.circoloambiente.org e-mail: info@circoloambiente.org
COMUNICATO STAMPA

Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” ha presentato le osservazioni contro il progetto della galleria sopra l’abitato di Pusiano Tunnel di Pusiano: disastro ambientale! Gli ambientalisti: “L’escavazione può compromettere le sorgenti d’acqua” PUSIANO (CO) – “Il tunnel di Pusiano devasterà l’ambiente e il paesaggio!” È questa in sintesi la denuncia del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” in merito all’impatto ambientale del nuovo tracciato stradale che prevede la realizzazione della galleria che dovrebbe servire a by-passare l’abitato di Pusiano. L’associazione ambientalista ha presentato in questi giorni ben 6 pagine di osservazioni (www.circoloambiente.org/vertenze/pusianotunnel.pdf) allo Studio di Impatto Ambientale, sul quale la Provincia di Como ha richiesto la pronuncia di compatibilità ambientale da parte della Regione Lombardia. Dichiarano i responsabili del Circolo Ambiente: "È sufficiente vedere le elaborazioni fotografiche (www.circoloambiente.org/vertenze/pusiano_1.jpg , www.circoloambiente.org/vertenze/pusiano_2.jpg), per rendersi conto del pesante impatto ambientale della nuova strada: il bellissimo paesaggio delle sponde del lago di Pusiano verrà irrimediabilmente deturpato! Un paesaggio decantato da Parini e affrescato da Segantini, che rischiamo di perdere in modo definitivo!”. Gli ambientalisti evidenziano anche il rischio idrogeologico, legato alla presenza delle sorgenti d’acqua sulla montagna sopra a Pusiano: “Il tracciato è previsto per un tratto (740 metri) in trincea, per un tratto (1.360 metri) in galleria. La nostra preoccupazione è che le escavazioni vadano ad intercettare le falde acquifere presenti nelle pendici della montagna. Infatti l'escavazione della trincea e della galleria potrebbe compromettere irrimediabilmente tali sorgenti, intaccando irrimediabilmente le fonti d'acqua. Non dimentichiamo che in corrispondenza delle sponde del lago esistono ben due pozzi di attingimento di acqua potabile. Inoltre le sorgenti sono fondamentali per la ricarica idrica dello stesso lago di Pusiano, che già ora soffre di mancanza di acqua, come dimostrato nelle estati passate con il fenomeno dell'eutrofizzazione e dell'inquinamento.” Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” interviene anche in merito alla presenza di marna: “Lo studio geologico ha evidenziato che la montagna è ricca di marna. Noi abbiamo il sospetto che l’interesse ad eseguire questa opera sia dovuto anche alla presenza di tale roccia, un materiale ricercato soprattutto da parte della Holcim per la fabbricazione del cemento.” Concludono gli ambientalisti: “Abbiamo chiesto alla Regione Lombardia di non rilasciare la pronuncia di compatibilità ambientale. Alla Provincia di Como chiediamo di rinunciare definitivamente al progetto del tunnel, poiché avrebbe un impatto devastante sull’ambiente e sul bellissimo paesaggio del lago di Pusiano!”
CIRCOLO AMBIENTE “Ilaria Alpi” Merone, 07 luglio 2008

N.B.: dal nostro sito potete scaricare: - osservazioni allo Studio di Impatto Ambientale presentate dal Circolo Ambiente: www.circoloambiente.org/vertenze/pusianotunnel.pdf - elaborazioni fotografiche della nuova strada: www.circoloambiente.org/vertenze/pusiano_1.jpg www.circoloambiente.org/vertenze/pusiano_2.jpg


lunedì 7 luglio 2008

Intervento di TERRITORIO PRECARIO al consiglio comunale aperto

Consiglio comunale aperto – 03/07/2008

Intervento di Territorio Precario


Territorio precario è una rete di associazioni e realtà locali che si occupano di precarietà del lavoro e di precarietà della vita e di conseguenza del territorio che abitiamo.
Abbiamo deciso di intervenire a questo consiglio comunale aperto pur sospettando che si trattasse solo di una vetrina, di una kermesse più che di un reale momento di incontro, di confronto e di ascolto della giunta comunale con i cittadini... però nel corso di questi anni ci è capitato in più occasioni di assistere, come cittadini interessati alle questioni che si dibattevano, a diversi consigli comunali ordinari con poco spazio per la partecipazione, subendo una perquisizione all'ingresso e con la frustrazione di non poter replicare neppure quando eravamo espressamente tirati in causa. Occupiamo questo spazio dunque anche per rivendicare la partecipazione attiva dei cittadini alla vita pubblica. Occupiamo questo spazio per denunciare che l'atteggiamento nei confronti dell'expo è lo stesso che abbiamo già visto per la realizzazione delle paratie sul lungolago. Le cartoline preaffrancate che il comune ha messo a disposizione dei cittadini recitano “Tutto il territorio lombardo beneficerà di una serie di investimenti destinate alle infrastrutture (10 miliardi di euro di stima)”... dunque ci sono dei veri (come quelli della legge Valtellina) o solo presunti (come in questo caso) fondi da utilizzare, da investire, da spartire... e allora prima si accettano o si cercano e poi si costruiscono progetti, si preparano inutili e grandi opere che ci seppelliranno sotto montagne di cemento e si procede alla devastazione del territorio. Perchè l'expo passa, ma gli ecomostri restano. Anche la stampa locale riporta che la stragrande maggioranza dei comaschi è contraria alla costruzione delle paratie, il progetto non è mai stato sottoposto al giudizio dei cittadini, magari con un referendum anche fittizio come nel caso del tunnel di via borgovico o della destinazione dello spazio della Ticosa, ma soprattutto non è stato neppure discusso in consiglio comunale... eppure la gara di appalto è partita, il contratto è stato firmato e adesso il cantiere ha iniziato i lavori.
Allora ci siamo chiesti che cosa c'è dietro la palizzata... magari è solo adrenalina sviluppista, magari ci sono interessi economici come quello del commercio dell’acqua pubblica... Cosa succederà per i progetti che verranno, se verranno, finanziati con i fondi dell'expo? Ci sarà maggiore trasparenza rispetto alle decisioni da prendere? Ci sarà maggiore partecipazione da parte della cittadinanza? Oppure tutto sarà appaltato al solito gruppo di tecnici? Ma il territorio è un bene comune e non una merce da sfruttare e sulla quale produrre profitto.
Noi non siamo quelli del partito dei NO a tutti i costi, né afflitti dalla sindrome del “non nel nostro giardino”, ma ci poniamo delle domande che vorremmo condividere con i cittadini presenti:

- sviluppo significa progresso?
- le grandi opere migliorano la qualità della vita dei cittadini?
- gli interessi che muovono questi progetti sono quelli di tutti o solo di pochi?
- quanti e quali diritti vengono calpestati in nome di questo sviluppismo?

Interroghiamoci ed esprimiamoci tutti su quale è il modello di città e di territorio nel quale vogliamo abitare: + piste ciclabili e – pedemontane, + zone verdi e – cemento, + posti letto negli ospedali pubblici e – privatizzazione dei servizi, + cura nell'edilizia scolastica e – speculazioni edilizie, + servizi nei quartieri di nuova edificazione come Ponte Chiasso, Scalabrini, ex S.Anna e - operazioni di immagine, + attività culturali e – notte bianca, + vivibilità e – lavoro precario, + tutela del patrimonio ambientale e – meno vigili armati, + acqua pubblica e – paratie... queste sono le proposte con cui risponderemo al Comune di Como con le cartoline dell'expo... rispedendo al mittente faraonici progetti inutili e invitiamo tutti a fare lo stesso... a sforzarsi di immaginare “una città che cambia” sì, ma non in peggio.

Proseguono le attività ad Inkantina

Ogni lunedi, dalle 22 presso lo Spazio Sociale Incantina,
via Padulli 79 Cabiate (CO),
nello scantinato della palazzina delle associazioni,
collettivo di gestione aperto a tutt* coloro che vogliano
proporre iniziative culturali, artistiche, musicali,
teatrali.

Sono attualmente in preparazione le seguenti iniziative:

-incontro pubblico con la cittadinanza e gli amministratori
locali per discutere della prossima installazione di
un'antenna per la telefonia cellulare nel centro del paese:
rischi per la salute, impatto ambientale, mancanza di
informazioni date alla cittadinanza;
-spettacolo teatrale di una compagnia di Mariano C.se
incentrato sulla condizione femminile
("il cerchio delle donne");
-cineforum a tematiche sociali o suddiviso per generi e
sottogeneri cinematografici;
-jam session aperta + aperitivo il sabato pomeriggio.

SIATE MASSA... CRITICA!

s.s. Inkantina
ss milano-como uscita meda/lentate,
ss milano-lecco ex.verano

giovedì 3 luglio 2008

Proiezione di BIUTIFUL CAUNTRI a Como


Mercoledì 9 luglio 2008 – ore 21
COMO – piazza Martinelli (lungo via Bonanomi – ex Fulda)

Breve presentazione della questione rifiuti in Italia e della loro gestione a livello locale
a seguire proiezione di
BIUTIFUL CAUNTRI
nastro d’argento a Cannes ‘08
menzione speciale al 25. Torino Film Festival – sezione italiana.doc
regia di Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio e Peppe Ruggiero

ingresso libero

TERRITORIO PRECARIO e PACO. Progetto per Amministrare COmo

Per maggiori info sul documentario clicca qui

martedì 1 luglio 2008

NIGHT OF RESISTANCE @ InKantina

Poichè la libertà degli spazi sociali va tutelata e le lotte locali contro la
devastazione dei territori le sentiamo affini... pubblichiamo e pubblicizziamo
questo appuntamento:

VENERDI 4 LUGLIO DALLE 22
NIGHT OF RESISTANCE
contro lo sgombero di inkantina
contro la costruzione dell'antenna x cellulari a cabiate
per la libertà di Mumia Abu-Jamal, da 26 anni nel braccio della morte per il crimine di essere un rivoluzionario
per la diffusione degli spazi sociali
ITALIAN SWING BAND
+
THIS IS OUR BLOOD
funky brianza squad
@ s.o.s. inkAntina
via padulli 79 cabiate (co), c/o palazzina delle associazioni
ss milano-como uscita meda centro
ss milano-lecco uscita verano brianza
FREE ENTRY - COPS NOT INVITED