lunedì 30 giugno 2008

Meglio attivi oggi che radioattivi domani


A proposito di tutela del territorio e della salute pubblichiamo e pubblicizziamo questo appuntamento:

Meglio attivi oggi che radioattivi domani:
con Marco Caldiroli di Medicina Democratica

Mariano Comense (CO)
Martedì 1 Luglio alle 21 nella sala in Via D'Adda 21 interno cortile Coop.
Relatore Marco CALDIROLI di Medicina Democratica.

per saperne di più clicca qui

Expo 2015, consiglio comunale aperto

Il 3 luglio alle 19 c/o il Teatro sociale di Como si terrà il consiglio comunale aperto con a tema l'Expo 2015 e le ricadute che tale evento avrà sul territorio lariano.

Invitiamo tutt* a partecipare perchè il territorio è un bene comune di cui prendersi cura vigilando e opponendosi alla costruzione di nuove e inutili grandi opere.

Territorio Precario

Consiglio Comunale
A quota 156 i partecipanti al Consiglio aperto
Expo 2015, consiglio comunale aperto

Disponibili in Comune le cartoline preaffrancate per le proposte e i progetti dei cittadini 25/06/2008 – Hanno raggiunto quota 156 e c'’è tempo fino a lunedì 30 giugno per poter prenotare il proprio posto in occasione del Consiglio Comunale aperto dedicato al ruolo di Como nellÂ’Expo 2015. Tra coloro che hanno già dichiarato la propria partecipazione, oltre a normali cittadini, si segnalano numerosi sindaci o con-siglieri comunali di alcuni comuni della provincia di Como (Rovello Porro, Gravedona, Montano Lucino, Nesso, Olgiate Comasco, Cavallasca, Cirimido, Cassina Rizzardi), presidenti e rappresentanti di associazioni del territorio, di enti che operano in provincia di Como e di rappresentanti politici a vario livello, fino allÂ’On. Chiara Braga. Ricordiamo che sempre per ciò che riguarda Como ed Expo 2015 sono disponibili presso lÂ’Ufficio URP del Comune di Como e negli altri uffici pubblici cittadini le cartoline preaffrancate con le quali i tutti i comaschi potranno contribuire in termini di suggerimenti, consigli e proposte allÂ’avvicinamento della città a Expo2015. Fino al 13 settembre, infatti, sarà possibile trovare presso gli uffici pubblici della città una cartolina postale ad affrancamento gratuito, sulla quale ciascuno potrà identificare e segnalare allÂ’amministrazione quello che ritiene dover essere il campo prioritario di intervento e indicare eventuali proposte. I medesimi suggerimenti potranno essere inviati anche via mail allÂ’indirizzo expo2015@comune.como.it oppure utilizzando sul portale vocale la casella vocale dedicata ad Expo (nume-ro del centralino 031.2521, opzione 5). Inoltre è attiva una sezione del sito internet: www.comune.como.it dedicata ad EXPO 2015 alla quale si può accedere direttamente alla main page del sito. Per tutti coloro che vogliono ancora prendere parte alla seduta aperta del Consiglio comunale di Como dedicata a questo argo-mento devono comunicare la propria adesione alla segreteria organizzativa entro il 30 giugno, chiamando il numero 031/25 20 54, oppure scrivendo una mail a expo2015@comune.como.it.25/06/2008 – Hanno raggiunto quota 156 e cÂ’è tempo fino a lunedì 30 giugno per poter prenotare il proprio posto in occasione del Consiglio Comunale aperto dedicato al ruolo di Como nellÂ’Expo 2015. Tra coloro che hanno già dichiarato la propria partecipazione, oltre a normali cittadini, si segnalano numerosi sindaci o con-siglieri comunali di alcuni comuni della provincia di Como (Rovello Porro, Gravedona, Montano Lucino, Nesso, Olgiate Comasco, Cavallasca, Cirimido, Cassina Rizzardi), presidenti e rappresentanti di associazioni del territorio, di enti che operano in provincia di Como e di rappresentanti politici a vario livello, fino allÂ’On. Chiara Braga. Ricordiamo che sempre per ciò che riguarda Como ed Expo 2015 sono disponibili presso lÂ’Ufficio URP del Comune di Como e negli altri uffici pubblici cittadini le cartoline preaffrancate con le quali i tutti i comaschi potranno contribuire in termini di suggerimenti, consigli e proposte allÂ’avvicinamento della città a Expo2015. Fino al 13 settembre, infatti, sarà possibile trovare presso gli uffici pubblici della città una cartolina postale ad affrancamento gratuito, sulla quale ciascuno potrà identificare e segnalare allÂ’amministrazione quello che ritiene dover essere il campo prioritario di intervento e indicare eventuali proposte. I medesimi suggerimenti potranno essere inviati anche via mail allÂ’indirizzo expo2015@comune.como.it oppure utilizzando sul portale vocale la casella vocale dedicata ad Expo (nume-ro del centralino 031.2521, opzione 5). Inoltre è attiva una sezione del sito internet: www.comune.como.it dedicata ad EXPO 2015 alla quale si può accedere direttamente alla main page del sito. Per tutti coloro che vogliono ancora prendere parte alla seduta aperta del Consiglio comunale di Como dedicata a questo argo-mento devono comunicare la propria adesione alla segreteria organizzativa entro il 30 giugno, chiamando il numero 031/25 20 54, oppure scrivendo una mail a expo2015@comune.como.it.



mercoledì 25 giugno 2008

Cosa succede in città....

Poichè la questione GRANDI OPERE non riguarda solo le paratie... ma anche tutti i progetti di devastazione del territorio assoggettate a logiche sviluppiste e affaristiche... diamo spazio sul blog anche alle notizie relative alla cementificazione imperante.

Il corriere di Como, Martedì 24 giugno 2008

Incontro Como-Chiasso sull'intervento 
In campo Stefano Bruni e Moreno Colombo

Non soltanto il Comune di Como sarà direttamente interessato dal
maxinsediamento del quartiere Ponte Chiasso. La vicenda infatti - vista
l’area proprio al confine dove dovrebbero sorgere case, negozi e uffici
- sarà gestita anche dalla vicina Chiasso. Il primo cittadino della
città elvetica, Moreno Colombo, avrebbe già incontrato il collega
lariano, Stefano Bruni, per discutere insieme delle ricadute sul
territorio del piano integrato di intervento. Una parte dei nuovi
edifici oltre all’utilizzo dei servizi pubblici in arrivo, toccheranno
direttamente il suolo e cittadini stessi della città ticinese. Da qui,
dunque, l’esigenza per i due sindaci di valutare in modo collegiale
tutti gli aspetti del futuro insediamento. Non è comunque questa l’
unica novità emersa nelle ultime ore in merito alla maxioperazione.
Altro aspetto centrale, infatti, riguarda l’impatto sul già
congestionato traffico del quartiere a nord di Como. A questo
proposito, la società proponente l’intervento, ha incaricato l’ex
assessore del comune di Milano, Giorgio Goggi, di compiere un
approfondito studio sui possibili aggravi della viabilità attuale
dovuti ai nuovi insediamenti residenziali e commerciali.

Emanuele Caso

Il corriere di Como, Martedì 24 giugno 2008

Sì al nuovo quartiere:
«Farà rinascere la zona»
PONTE CHIASSO

«Era ora. Se questo progetto andrà in porto sarà una possibilità per
far sopravvivere il nostro quartiere. Si riuscirà forse a fermare l’
emorragia di residenti che in questi ultimi anni stanno abbandonando
Ponte Chiasso per andare in Svizzera». È il pensiero di Nazzareno
Barbieri, materassaio di professione. E dello stesso tenore sono le
reazioni raccolte tra gli abitanti e gli esercenti di Ponte Chiasso,
zona di confine dove dovrebbe sorgere un nuovo quartiere commerciale e
residenziale nell’area ex Albarelli, un tempo occupata da insediamenti
industriali e oggi in parte utilizzata come grande parcheggio per i
Tir.
Si tratta di un megaprogetto da 153 milioni di euro, con quasi 240mila
metri cubi di case, negozi, scuole, strutture ricreative e ambulatori.
«Ben venga questa iniziativa che porterebbe anche nuovi posti di
lavoro - dice Patrizia Cesareo del ristorante “Michele” - Inoltre,
facendo aumentare il passaggio di persone, potrebbe incentivare gli
affari anche dei commercianti attivi qui da sempre, come noi».
L’opera in questione dovrebbe essere realizzata su un’imponente
striscia di terreno, a ridosso del bosco e separata in due parti dalla
ferrovia, dove un tempo erano insediamenti industriali, come la
fabbrica di vernici Lechler, oltre alla stessa Albarelli, e dove oggi
si apre un parcheggio riservato ai veicoli commerciali.
«Troverei molto utile insediare in alcuni di questi complessi anche
distaccamenti di uffici comunali come l’anagrafe o quant’altro potesse
essere utile a evitare di recarsi in centro città», propone Pasquale Di
Gregorio, fruttivendolo. E subito scatta, inevitabile, il paragone con
la vicinissima Svizzera. «Quando attraversiamo la dogana, tempo due
minuti e ci sembra di essere in un altro mondo per pulizia e ordine.
Anche noi, soprattutto riqualificando l’area in questione, forniremmo
un biglietto da visita sicuramente migliore dell’attuale a quanti
arrivano da oltre confine», aggiunge Di Gregorio.
Questo mastodontico progetto, depositato negli uffici comunali del
capoluogo dalla società Spina Verde srl, svilupperà, come detto, una
volumetria di circa 240mila metri cubi e prevede la realizzazione di
abitazioni, servite da un parcheggio interrato con 500 posti auto, e di
un centro commerciale. Ai quali si aggiungerebbero un albergo e una
struttura universitaria. Si parla di un pensionato per gli studenti
dell’Insubria e dei due atenei ticinesi. Bisogna poi specificare che l’
area su cui sorgerà il nuovo quartiere è attraversata dai binari della
ferrovia. Per collegare le due parti sono stati previsti cavalcavia e
passaggi sotterranei che dovrebbero condurre al secondo plesso di
costruzioni. Qui sorgeranno tra l’altro gli uffici e un ambulatorio.
«Si tratta di servizi che sarebbero molto utili anche per le persone
anziane che non dovrebbero così spostarsi molto per avere ciò di cui
necessitano», conclude Di Gregorio.
I segnali di questo malessere, in effetti, sono evidenti passeggiando
per le vie di Ponte Chiasso. Sono numerosissimi i cartelli “vendesi”
che campeggiano sui portoni dei condomini. Stesso discorso per i
negozianti, che spesso resistono poco tempo in questa zona. «Io sono
qui dal 1983 - racconta Flavio Cappelletti, proprietario di un
alimentari a ridosso della dogana - e allora di esercizi come il mio se
ne contavano ben 9. Ora siamo rimasti in pochissimi. Un locale qui
accanto è al sesto cambio di gestione negli ultimi 4 anni».
Coro pressoché unanime di consensi proseguendo lungo Ponte Chiasso.
«Certo che sono favorevole al nuovo insediamento - interviene Graziano
Mandaglio, della “Casa del Formaggio” - Spero che tutti questi lavori
portino più ordine viabilistico nella zona e parcheggi usufruibili dai
residenti. Lavoro qui da 25 anni e la situazione si è andata
deteriorando con il tempo».
Passeggiando per le vie assolate del quartiere si registrano commenti
positivi anche tra le persone anziane. «Siamo favorevoli - dicono i
signori Giuseppe e Gina Saccani - Avremmo la possibilità di avere più
servizi a portata di mano senza dover magari fare molta strada per
raggiungerli».
«Vivo in una strada proprio a ridosso dell’area su cui dovrebbero fare
i lavori - afferma Albertina Cesareo - Se si parla di interventi
mirati, di costruzioni non troppo imponenti, sono favorevole perché si
rianimerebbe una zona attualmente lasciata decadere». L’ultima opinione
è di Mario Loria. «Sono assolutamente favorevole - sottolinea - Chissà
che così facendo questo nostro povero quartiere possa riaccendersi di
vita propria».

Fabrizio Barabesi

C'è chi dice no...

La provincia, Venerdì 20 giugno 2008

[ GRANDI OPERE]
Il lungolago e le paratìe
viste da un vecchio alpino

Illustrissimo direttore,
sono un "ragazzo del 39", classe di ferro.
Capisco poco o niente di Internet, ma ho un vecchio computer che ha dapprima
sostituito il mio lapis, la mia macchina per scrivere, ma non riuscirà mai a cambiare
quelle che sono e restano le mie idee. Nato in piazza Sant’Agostino 69 anni orsono è inutile dirle quanta acqua ho visto passare sotto i ponti.
Ed è proprio di acqua che voglio parlare, proprio di quel bene prezioso che qualcuno si è illuso di fermare. Premetto che ho letto sul vostro quotidiano della vertenza nata tra l’Amministrazione
comunale e i gestori della gelateria e premetto che mi schiero a spada tratta a favore degli stessi.
Ho parlato con uno di loro e mi ha confermato la rigidità con cui l’assessore si è proposto e che è loro intenzione combattere legalmente per far valere i propri diritti anche a costo di fermare il cantiere.
Ma ho voluto da bravo alpino ascoltare le due campane.
Un amico, informatosi in Comune, mi ha detto di aver scoperto il segreto di Pulcinella, perché tutti, dai consiglieri agli assessori e persino il signor sindaco, da tempo sono al corrente di ciò, nonostante si continui a dire che tutto va bene, anche se solo voi (complimenti al cronista) avete avuto l’ardire di render pubblica la notizia. Il popolino è contento, poi ora ci sono gli Europei e gli va bene tutto, crede volentieri quello che gli passa il convento, (ops, il Comune) poi si vedrà.
Mi trovo spesso a camminare su quello che una volta era il Lungo Lago e le confesso che mi impressiona e rattrista non poco quella tetra staccionata con misere finestre sponsorizzate dove si accumulano curiosi.
Io no, preferisco non guardare, ripassare nella memoria quello che era.
Non so se il Signore mi darà la possibilità di veder finita l’opera e forse è meglio così, ma una certezza che fin da piccolo mio padre mi ha inculcato è che il fuoco lo puoi fermare, ma l’acqua no.
Ma forse i tempi sono cambiati.
Mi scusi, caro direttore, se mi sono introdotto così in casa sua ma mi sentivo in dovere di farlo.
Grazie se vorrà inserire anche questa mia fra le lettere al giornale: sarà per me occasione
di disputa quando ci troveremo ancora con i miei coscritti sulle panchine a guardare il lago.
Con ossequi.
Ambrogino Valli
Como

Paratie: battaglia legale tra Comune e battello-gelateria


Il corriere di Como, Mercoledì 18 giugno 2008

Paratie: battaglia legale tra Comune e battello-gelateria
La Sacaim: «Danni per 5mila euro al giorno»
Il maxicantiere sul lungolago

Potrebbe costare un vero salasso a Palazzo Cernezzi il parziale stop al cantiere per le paratie antiesondazione dovuto alla catena di ancoraggio del battello-gelateria in una zona dei lavori. La vicenda, che sembrava soltanto un piccolo intoppo sulla prosecuzione dell’intervento, è addirittura finita in Tribunale proprio con un ricorso urgente presentato dall’amministrazione. Ma, oltre alla questione prettamente legale, c’è un aspetto economico non secondario. Vista l’impossibilità di lavorare nella zona in cui è presente la catena del battello-gelateria, infatti, la Sacaim - azienda che ha vinto l’appalto - ha già presentato un conto piuttosto salato al Comune per le giornate potenzialmente perse a causa del problema. L’ammontare del danno, secondo l’impresa, sarebbe pari a 5.350 euro al giorno per le mancate lavorazioni. Un conteggio teoricamente destinato a partire a brevissimo, visto che proprio in questi giorni l’impresa dovrebbe terminare l’infissione delle palancole nel fondale del lago. Una volta compiuta questa operazione - nel caso il battello non avesse provveduto a spostare la catena che intralcia il cantiere - scatterebbe la penale destinata a proseguire fino a che l’ostacolo non sarà superato in via definitiva.
La vicenda - dopo qualche contatto diplomatico tra Palazzo Cernezzi e i gestori della gelateria sul lago - ha preso la svolta alla fine dello scorso maggio. Il giorno 29, infatti, la Sacaim scrisse al Comune che avrebbe proseguito a infliggere le palancole nel lago evitando così di fermare i lavori per il problema della catena. La lettera però terminava con l’ammonimento che, nel momento in cui si fosse ancora conclusa quella fase e il battello fosse ancorato nella stessa posizione, sarebbero partite le penali da 5.350 euro al giorno. Una “minaccia” che ha convinto il Comune a pigiare sull’acceleratore pur di risolvere la situazione e scongiurare lo scenario. Tanto che ora Palazzo Cernezzi ha deciso di ricorrere direttamente alle vie legali, presentando un ricorso d’urgenza in Tribunale. L’udienza è stata già fissata per il prossimo 26 giugno, ma prima dell’appuntamento potrebbero esserci altre novità. «La speranza - ha detto ieri l’assessore alle Grandi opere, Fulvio Caradonna - è di arrivare a una soluzione concordata con i gestori del battello-gelateria in modo tale da tutelare la loro attività ma anche di garantire lo svolgimento del cantiere come previsto. Se così non fosse, comunque, siamo pronti a dare battaglia pur di far valere le nostre ragioni e scongiurare ritardi nelle operazioni».
Entro la prossima settimana, comunque, la posa delle palancole sul primo tratto di lungolago dovrebbe terminare.

lunedì 16 giugno 2008

Prossimo incontro...

Poichè dall'assemblea pubblica No paratie era stata espressa l'esigenza di fare informazione e contro-informazione sulla questione, stiamo lavorando alla costruzione di una mostra.
Per realizzarla e per continuare a discutere e a lavorare sul tema, in vista di nuove iniziative ci troviamo:

Giovedì 19 giugno - ore 21
C/o sede del comitato dei lavoratori contro la guerra
Via Anzani, 13

Siete tutt* invitat*... e se avete materiale per la mostra portatelo!


Paratie, una verità dura da digerire

La provincia, sabato 14 giugno 2008

[ GRANDI OPERE]
Paratie, una verità dura da digerire

Buongiorno al Direttore e a tutta la redazione. Complimenti per il nuovo formato del vostro giornale e per come riportate e approfondite le notizie. Vorrei fare alcune osservazioni circa l’obbrobrioso cantiere progettato per l’anti esondazioni. Innanzi tutto vorrei porgere i miei complimenti dopo aver seguito la notizia (stranamente riportata solo dal vostro quotidiano) a coloro che hanno passato anni di rilievi e studi per trovarsi poi ad "annaspare" (è il caso di dirlo) su una catena ? Abitando a Como da molto tempo e seguendo giornalmente le notizie sulla nostra città, non mi stupisce più di tanto constatare che anche questa volta, ad un assessore del nostro Comune, andrebbe consegnato il "Tapiro d’oro" per l’impegno profuso a tranquillizzare la popolazione e (questa volta su tutti i media) che la grande opera sarebbe filata per il verso giusto e non ci sarebbe stato nessun problema...una catena di un battellino poi, rischia di compromettere tutto: a dir poco ridicolo. Oltretutto le statistiche parlano di una primavera tanto piovosa che da circa 30 /40 anni non si registrava. A questo punto, visto che il lago si è affacciato alla Piazza circa due giorni fino ad ora, mi spiega, l’assessore preposto alle grandi opere, questi 15 milioni (stimati) per fermare le astratte e paurose inondazioni che dovevano sommergere la città se non potevano essere spesi per tante "piccole opere" che non sto ad elencare perché sotto gli occhi di tutti, ma sicuramente più utili? Se la nostra giunta e il "padrone di casa" in primis volevano entrare nella storia di Como avrebbero sicuramente avuto più probabilità. Ma ora non pensiamo a questo, arriva la notte bianca e per una sera anche quel mostro inutile che ci accompagna da Piazza Cavour a Via Cavallotti ci sembrerà più bello. Un ringraziamento avoi tutti, un buon lavoro e grazie se vorrete ospitarmi e dare risposte ai miei quesiti. Giovanni Piazza Como

(gi. gan.) Caro signor Giovanni, le paratie servono per ampliare la portata d’acqua di quella vasca da bagno che si chiama lago. La verità è dura da digerire ed è pochissimo romantica, ma è bene che i comaschi la conoscano una volta per tutte.

Lettera a "La provincia" di Como

La provincia, venerdì 13 giugno 2008

Le paratìe bloccate da una catena
Un cantiere enorme si ferma al primo intoppo

Cara Provincia
ho letto il vostro articolo sull'eventuale fermo dei lavori per la posa delle paratie. Un cantiere enorme, studiato (come più volte ribadito dall'assessore) per circa venti lunghi anni da
personale extra qualificato; costi, tempi di consegna tutto praticamente perfetto fino alla nausea
Poi d'incanto una catena un'insignificante catena può creare questo danno. Come mai nessuno studioso l'ha mai presa in considerazione?
Oppure è semplicemente stata sottovalutata.
Certo che se a circa quattro mesi dall'inizio dei lavori il primo intoppo è questo, posso immaginare che il peggio debba ancora venire.
Come mai dall'amministrazione nessuna risposta? Certo qualcuno deve assumersi la responsabilità di quanto accaduto, o si farà la fine del cantiere della piscina prolungato per oltre dieci anni.
Ti ringrazio, e faccio i complimenti a tutti i tuoi collaboratori per il lavoro che svolgono per la nostra città, permettendoci tra l'altro di poter dire la nostra.
Cordiali saluti.
Paolo Moretti
Como

Caro signor Moretti,
la storia della catena è davvero paradossale. Da un lato un privato, in rotta di collisione con l'amministrazione comunale in quanto a suo dire non è intervenuta per consentire a una famiglia di continuare a lavorare e, dall'altro, Palazzo Cernezzi che ha assoluta esigenza di rimuovere l'ostacolo per proseguire. È impossibile stabilire come mai nessuno si fosse accorto prima della catena, ma forse il Comune non pensava che spostarla di qualche metro sarebbe diventata un'impresa tanto difficile. Ad ogni modo le posizioni ormai sembrano chiare e sarà il giudice a decidere. I legali di Palazzo Cernezzi hanno infatti attivato le procedure per la cosiddetta "azione possessoria". In pratica l'Amministrazione comunale chiede un decreto del giudice che porti il Comune a tornare in possesso del bene, ovvero dell'area occupata dalla catena sostenendo che non esista alcun provvedimento autorizzativo. Sarebbe quindi, secondo la tesi dell'amministrazione, "abusiva" e pertanto da rimuovere.
Insomma, per far ripartire un cantiere enorme bloccato da un'insignificante catena sembra proprio che non si possa fare a meno di giudici e carte bollate. Di sicuro, in tutta questa vicenda, non ha prevalso il buon senso.
Gisella Roncoroni
g.roncoroni@laprovincia.it

venerdì 13 giugno 2008

mercoledì 11 giugno 2008

La love boat lacuale continua...

La provincia, lunedì 9 giugno 2008
la querelle
«Paratie, il Comune ci sposti il battello»

I titolari del bar galleggiante che blocca il cantiere con una catena:
«La trattativa non sarà bonaria»

La grana La catena del bar battello blocca i lavori
Inizia oggi la settimana della verità per la grossa catena del
battello bar che, di fatto, sta parzialmente bloccando il maxi cantiere
delle paratie. Palazzo Cernezzi ha già inviato al titolare, Cristina
Caramelli e al gestore Egidio Sangiorgio, una lettera per chiedere lo
spostamento dell'ostacolo. Nella comunicazione il Comune parla anche
dei danni in caso di stop prolungato. «Preso atto del vostro rifiuto a
collaborare con l'impresa Sacaim - si legge - si comunica che il costo
di ogni giorno di ritardo che l'amministrazione subirà, pari a 5.350
euro, vi sarà direttamente imputato in danno». E sempre nel documento
Palazzo Cernezzi precisa che attesa la vostra qualità di concessionari
di un'area lacuale il vostro comportamento - rifiuto sarà valutato
anche nell'ambito ed al fine del prosieguo del rapporto concessorio in
essere». Ma il via libera allo spostamento della catena non è così
scontato ed è oggetto di una trattativa in corso.
«È da un anno che cerchiamo un accordo con il Comune - tuona Cristina
Caramelli - perché inizialmente avevamo chiesto di collaborare per
spostare il battello e non mettere una famiglia con cinque figli su una
strada. Adesso la notifica: siamo disposti a trattare, ma non sarà
bonaria come un anno fa. L'assessore Caradonna ci aveva risposto che
avremmo anche potuto andare in ferie per tre anni. Ora l'avvocato vedrà
il da farsi e cercheremo un accordo tenendo conto che da parte loro non
c'è stata disponibilità».
La titolare aggiunge: «Prima avrebbero dovuto trovare una soluzione
per noi. Sicuramente lo spostamento del battello è una strada
percorribile, ma siamo in attesa di essere convocati. Lancio un appello
al sindaco perché dice di voler tutelare la famiglia e noi siamo senza
lavoro con tre bambini». Forse già oggi ci potrà essere un primo
contatto tra i due contendenti.

lunedì 9 giugno 2008

Paratie "incatenate" dal battello

La provincia, giovedì 5 giugno 2008

Paratie "incatenate" dal battello

Cantiere pazialmente fermo da una settimana: il titolare del bar vieta lo spostamento dell’ancora

Una catena di ferro ha bloccato il cantiere delle paratie, o meglio, ha costretto gli operai della ditta veneziana Sacaim a proseguire dal lato opposto in attesa della rimozione. L’impasse risale a una manciata di giorni fa e la catena appartiene al battello bar ancorato a ridosso dei giardini a lago.

Da quanto si apprende gli operai hanno chiesto ai titolari del battello il via libera per spostare (e poi rimettere al suo posto) una grossa catena che "ancorava" la struttura galleggiante. La risposta non è stata positiva e, a quel punto, agli operai non è rimasto altro da fare che bloccare i lavori nel lato verso i giardini e riprendere la posa delle cosiddette "palancole" (le lamelle d’acciaio che servono per bloccare l’acqua) verso piazza Cavour.

La questione, ovviamente, è arrivata immediatamente sui tavoli di Palazzo Cernezzi visto che la posa delle lamelle in quel punto è fondamentale per il maxi cantiere da 15 milioni di euro.

Ecco a chi giova la piena del Lario

La Provincia, venerdì 23 maggio 2008

Dall'agricoltura all'energia
Ecco a chi giova la piena del Lario Per i comaschi sono soprattutto da anni da allagamento e da detriti. Ma nel resto della Lombardia e lungo il bacino dell'Adda, l'acqua del Lario è fonte di ricchezza

Como - l lago di Como padre e patrigno: mette a disposizione 32 milioni di kWh per un valore annuo di otto milioni di euro, fornisce energia idroelettrica non inquinante e consente circa 50 milioni di euro l’anno di maggior produzione agricola su tutto il territorio irrigato dall’Adda. Il valore delle produzioni estive che dipendono dall’irrigazione sublacuale è calcolato in 700 milioni di euro, perciò meno acqua arriva, maggiori sono le perdite di cereali, di latte, di prodotti agroalimentari. Incalcolabile, ma considerevole, è il contributo che l’acqua del lago fornisce a fontanili e a falde utilizzati per usi civili, agricoli ed industriali.
Ma per Como, il lago è patrigno: danni da allagamenti in esercizi pubblici ed uffici privati; danni da blocco stradale, perchè l’asse principale della circolazione est - ovest e del girone è invaso dall’acqua, danni per la pulizia, le barche da tirare in secca, legname e porcherie, impossibilità di utilizzare parti urbane, pontili inagibili, derrate da buttar via.