mercoledì 23 dicembre 2009

Consiglio comunale del 21 dicembre 2009 - progetto paratie


Ecoinformazioni 23 dicembre 2009

La televisione vince la neve e il Consiglio comunale per parlare di paratie di lunedì 21 dicembre, illuminato dalle telecamere di Etv, si tiene nonostante la nevicata . Forse un nuovo progetto e il Consorzio di idee non sarà solo sugli arredi bensì su tutto il fronte lago.


La neve è stata al centro delle preliminari del Consiglio comunale di lunedì 21 dicembre, mentre un grande presepio, intagliato in un enorme pane, faceva bella mostra di sé al centro della sala in onore alle festività natalizie. Accesa la discussione che ha visto abbandonare l’aula, per protesta, da Claudio Corengia, Pdl, accusando l’assessore Stefano Molinari di non aver operato celermente per lo sgombero delle strade. Uno strascico della richiesta di più fondi per affrontare un eventuale emergenza neve posta dal consigliere nell’ultimo assestamento di bilancio.

Iniziato il Consiglio, trasmesso in diretta da Etv, solo una decina gli assenti nonostante l’abbondante nevicata, sono state presentate diverse mozioni sulle paratie a lago.

Per primo Marco Butti, Pdl, ha sospeso il suo intervento aspettando la relazione del sindaco sull’avanzamento della progettazione dei lavori (una delle richiesta della mozione proposta).

Marcello Iantorno, Pd, ha quindi introdotto la richiesta del suo partito al sindaco ripercorrendo gli accadimenti dal 20 ottobre scorso quando l’assemblea di Palazzo Cernezzi ha deciso di abbattere il muro e di impegnarsi a salvaguardare il paesaggio e la visuale sul lungolago.

Per il consigliere, e come riportato nella mozione, la separazione fra progettazione ed esecuzione da quella della ideazione degli arredi si tradurrebbe in un intervento «in modo settoriale e parziale e comunque scoordinato». A riprove di ciò sono state portati i pareri di Angelo Monti, presidente degli architetti di Como, e di Alberto Artioli, sovrintendente ai beni culturali e architettonici della Lombardia, per cui «tale modo di procedere risulterebbe deleterio per il risultato complessivo dell’intervento, nel rispetto dei principi di eccellenza paesistico e ambientale e in alcun modo sacrificabili, data l’importanza dell’opera e il dovuto rispetto dell’integrità del paesaggio e sua godibilità, beni assoluti della città».

Inoltre si è chiesto Iantorno «quando sarà fatto il concorso di idee per gli arredi? Le tempistiche sono di mesi…», per di più per «un disegno che sarà condizionato da quanto è stato già edificato». «Si sarebbe potuto sentire delle persone competenti sul tema» è stata l’affermazione finale dell’intervento.

«Un metro d’acqua in più nel lago, per 145 chilometri quadrati di superficie, equivale a 145 milioni di metri cubi d’acqua» ha spiegato Bruno Magatti, Paco, da qui il suo timore dell’utilizzo del lago come un semplice serbatoio per gli interessi del Consorzio dell’Adda, ricordando la vendita dell’acqua alla pianura nei mesi estivi e ribadendo la paura di vedere le future parati alzate per alcuni mesi l’anno in previsione dei periodi di siccità estivi. Per questo nella mozione il consigliere del movimento della rondine ha chiesto tra l’altro «la richiesta di sottoscrizione di impegni formali da parte del Consorzio dell’Adda al rispetto di un predefinito range di oscillazione (livello massimo-livello minimo) dell’acqua del lago in tutti i periodi dell’anno, con le modalità già attuate in altre situazioni analoghe a quella comasca».

Alessandro Rapiense, Area 2010, ha ritirato la propria mozione, che chiedeva l’apertura degli oblò sul cantiere del primo lotto, fatti oscurare dal sindaco, riaperte nei giorni precedenti.

Donato Supino, Prc, si è trovato concorde con Magatti sulla paura dell’utilizzo del lago come di una “vasca” e ha attaccato il sindaco: «Lei ha detto che se non si facevano le paratie non sarebbe arrivato un euro con la legge Valtellina, ma non è vero!», citando dichiarazioni alla stampa dell’ex consigliere comunale Buzzi. Il consigliere comunista ha poi ricordato le lesioni nei palazzi prospicienti il cantiere, il manto stradale sollevatosi in piazza Cavour e sul lungolago, oltre che i «tombini che dovrebbero convogliare le acque piovane, viceversa le buttano fuori ed emettono cattivi odori». Non ha lesinato poi attacchi al l’assessore Molinari, definito «voltagabbana» per essersi prima opposto a Caradonna ed ora essere d’accordo con l’opera, all’ultimo ex vicesindaco e all’opposizione, segnatamente a quel «qualcuno che non ha voluto dare le dimissioni di massa».

Il sindaco Bruni ha così replicato a tutti i proponenti le mozioni per correggere «cose di assoluta inesattezza». A proposito del far divenire il lago un deposito d’acqua ha detto che è «tecnicamente impossibile da realizzarsi» e che «non ci sono soggetti che artatamente tengano più alto il livello del lago», adducendo a forti precipitazioni le esondazioni comasche non del tutto arginabili quindi con la regolamentazione delle chiuse di Olginate.

Forte la difesa del progetto che difenderà la città dai «centinaia di migliaia di euro di danni delle esondazioni» con una precisa presa di posizione «certamente è un elemento di cambiamento – ha chiarito – di cui non bisogna aver paura». «La tutela del paesaggio non vuol dire che tutto rimanga come è oggi», infatti si allargherà e si alzerà la passeggiata ha spiegato con «un cambiamento di miglioramento» poiché «l’intoccablità non è un bene ma un’ideologia».

Il primo cittadino ha quindi affermato che il futuro concorso di idee sugli arredi del lungolago non riguarderà la zona delle sole paratie ma «tutto il fronte lago ma anche le vie prospicienti per un più grande interesse della città».

Dopo il sindaco sono intervenuti i tecnici la geologa Annamaria Mai della Regione Lombardia per spiegare gli obiettivi del progetto, «prima della regolamentazione dei flussi a Olginate il lago esondava per una media di 35 giorni l’anno, ora è sceso a 7 e mezzo, ora non succederà più», ed il responsabile del procedimento ingegner Ferro che ha illustrato le modifiche al progetto con l’aiuto di alcune slide.

Gli uffici hanno preparato una nuova planimetria del nuovo progetto e alcune sezioni dello stesso in più punti con anche la segnalazione dei coni di visuale dei passanti sul marciapiede opposto al lago.

La passeggiata verrà rialzata comunque per «una media di 45-50 cm rispetto ad ora», ma non seguirà più l’andamento del progetto precedente con una rampa e poi un piano, seguendo invece un’andatura più dolce con un primo stacco più accentuato e poi, con una pendenza dell’1 per cento, «rispettando le norme sulle barriere architettoniche per portatori di handicap» ha chiarito Ferro, fino ad un ultima salita dell’4 per mille per raggiungere quota 200.10. Diversa la conformazione dalla darsena a S. Agostino dove la passeggiata sarà formata da due livelli differenti uno più basso dell’altro. Per l’ingegnere «la visuale sarà sostanzialmente salvaguardata».

Ma una nuova ipotesi è stata prospettata e potrebbe soppiantare le paratie a scomparsa in mezzo alla passeggiata. Si potrebbe «spostare la linea di difesa lungo la sponda del lago», utilizzando i montanti in ferro della ringhiera per la posa di opere di difesa mobili da applicare a mano. Per Ferro «potrebbero essere poste in 17 ore per i 300 metri da difendere e sarebbe fattibile dato che il lago non esonda contemporaneamente lungo tutto il fronte. L’affidabilità nella semplicità!».

Una proposta che il sindaco ha definito suggestiva e affascinante, «un’idea che salva capra e cavoli», anche perché l’area liberata dalle paratie rimarrebbe tutta a disposizione degli architetti che progetteranno il nuovo arredo urbano.

Dopo alcune richieste di chiarimento e le risposte la seduta è stata aggiornata a data da definirsi.

sabato 12 dicembre 2009

Paratie: cantiere velato


Promesse da marinaio
Gli oblò rimangono chiusi
Quindici giorni fa in Regione il sindaco Bruni aveva promesso d’intervenire
Invece le finestre sono ancora coperte anche se gli operai non lavorano più


Sono passati 13 giorni da quel venerdì 27 novembre quando a Milano,alla presenza del residente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il sindaco Stefano Bruni aveva promesso la riapertura delle finestre trasparenti sul cantiere delle paratie. E un mese esatto dall’oscuramento degli oblò (era l’11 novembre, mercoledì pomeriggio, durante il blitz della forestale). «Ci sono stati episodi spiacevoli - avevab detto il sindaco al Pirellone - e gli addetti al cantiere li hanno oscurati.
Alla luce di quanto deciso oggi (il27, ndr), chiederò che le finestre siano di nuovo libere e che i comaschi possano tornare a vedere».
Il muraglione, però, è ancora invisibile e nel frattempo i lavori sono statisospesi e non verranno ripresi fino all’approvazione del nuovo progetto (che prevede l’abbattimento totale del muro lasciando per il momento il lungolago simile a una pista di atterraggio poiché ’arredo urbano sarà scelto il un secondo tempo con un concorso di idee apposito).
Ieri sera in consiglio comunale è tornato all’attacco il consigliere di Area 2010 Alessandro Rapinese,che ha anche depositato una mozione urgente per chiedere la riapertura delle finestre. «È incredibile - ha detto - che siano ancora chiuse, il sindaco aveva promesso che le avrebbe fatte riaprire. Adesso, tra l’altro, non si può insultare nessuno visto che gli operai non ci sono: questa è la dimostrazione che la vera ragione della chiusura non era l’insulto agli operai, ma non il mostrare lo scempio ai cittadini. La promessa non è stata mantenuta e il persistere con gli oblò oscurati è una totale mancanza di rispetto nei confronti dei comaschi». Sulla mozione Rapinese si aspetta «che venga discussa nel più breve tempo possibile e visto che il sindaco fa orecchie da mercanti, mi appello ai consiglieri di maggioranza affinchè facciano pressioni per risolvere la situazione ».
La riapertura era stata chiesta praticamente da tutte le forze politiche (dalla Lega al Pd, da un’ampia fetta del Pdl a Rifondazione). Donato Supino (Prc) aveva anche proposto di mettere delle web cam per far sì che si potesse comunque vedere il cantiere che, ad oggi, è ancora oscurato.

Gi. Ro

venerdì 4 dicembre 2009

Paratie, nuovo progetto, ma sempre paratie


Corriere di Como 2 novembre 2009

Consiglieri divisi tra prudenza e scetticismo
Le reazioni a caldo


Butti (Pdl): «Progetto migliorato». Supino: «Muretti impresentabili»

I consiglieri comunali si dividono essenzialmente in due partiti nel giudizio sulle nuove immagini del lungolago: i prudenti e gli scettici, con qualche sconfinamento nella critica aperta. Nel mezzo, si colloca il presidente della Commissione Paesaggio di Palazzo Cernezzi, Fulvio Capsoni, il quale tutto sommato promuove la nuova passeggiata ma boccia sonoramente i rivestimenti di finta pietra di Moltrasio che ricopriranno la parete verso il lago.
CENTRODESTRA
Sul fronte della maggioranza, il capogruppo del Pdl, Marco Butti, è stringato e cauto. «Dalle poche immagini che ho visto - ha commentato - mi pare che rispetto al muro si siano fatti grandi passi avanti ma che ogni giudizio definitivo sia prematuro. Il lago però dovrebbe vedersi molto meglio, e questo è importante». Sulla nuova passeggiata è intervenuto anche Pasquale Buono, vicecapogruppo del Pdl in consiglio comunale. Con toni moderati ma qualche prescrizione. «Siamo sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo iniziale che ci eravamo prefissati prima del caso del muro - ha dichiarato Buono - In base alle nuove immagini sembra che si riescano a mantenere la lunghezza e la larghezza previste per la passeggiata, e soprattutto ritorna la vista lago. Ora attendiamo di vedere anche il progetto definitivo». «Finita la prima fase di realizzazione però - ha aggiunto Buono - si dovranno prevedere ulteriori interventi per arricchire e abbellire la passeggiata. A partire, magari, da un numero maggiore di fioriere e inventando nuove idee. Ad esempio si potrebbero utilizzare alcuni tratti della passeggiata come luogo dove organizzare piccole mostre».
Meno tenero è il giudizio del capogruppo della Lega, Gianpiero Ajani. «Prima di tutto pretendo come consigliere e in rappresentanza del gruppo della Lega di disporre immediatamente una copia del progetto - ha affermato il leghista - Sulle immagini, a una prima visione mi pare di cogliere un miglioramento rispetto al passato, però gli arredi devono essere concepiti oggi, prima della realizzazione e non inseriti dopo. E tutto deve essere condiviso con il consiglio comunale».
OPPOSIZIONE
Dal capogruppo di Rifondazione, Donato Supino, arrivano le parole più dure. «Le nuove foto, così come sono state presentate, hanno decisamente poco a che fare con i primi rendering che ci sono stati mostrati - ha osservato Supino - Dopo aver visto le ricostruzioni, ne ho ricavato una brutta sensazione. Innanzitutto balzano subito all’occhio i muretti di sostegno delle paratie, assolutamente antiestetici e decisamente impresentabili. Si è recuperato molto spazio con questo nuovo disegno ma nel complesso sono ancora scettico sul risultato finale». «Comunque - ha chiuso Supino - una passeggiata senza paratie rimarrebbe la soluzione ideale. Ribadisco inoltre anche un altro concetto. A più riprese in piazza Cavour si sono alzate lastre della pavimentazione e alcuni tombini sono esplosi dopo forti precipitazioni. Segnale evidente che andrebbe controllata con maggior attenzione anche la falda acquifera».
Tra i più prudenti di tutti in ogni giudizio è il consigliere del Pd, Mario Lucini. «Sono immagini molto grezze - ha affermato - Mi sembra presto per esprimere qualsiasi giudizio, ma auspico che il lavoro complessivo non prescinda da consulenze architettoniche e paesaggistiche».
IL PRESIDENTE
Il presidente della Commissione comunale sul Paesaggio, Fulvio Capsoni, dice di «non trovare così problematica la presenza dei muretti di sostegno alle paratie. Ciò che invece è proprio brutto è il rivestimento della parete verso il lago della passeggiata con la finta pietra di Moltrasio. Quello sì che sarebbe un aspetto da rivedere profondamente».