domenica 28 febbraio 2010

Paratie, una spesa di quasi venti milioni La nuova passeggiata pronta solo nel 2011

Il Giorno 25 febbreio 2010 - Como

IL MURO ha cominciato a cadere ieri, ma ci vorranno almeno due giorni e mezzo prima che cada definitivamente tutto. Da piazza Cavour ai giardini pubblici di Ponente. E per ricalpestare la famosa passeggiata del Lugolario Trento, con ogni probabilità, i comaschi dovranno aspettare il 2011. È questa la nuova tempistica, anche se ancora provvisoria, per la realizzazione del nuovo lungolago, almeno per quanto riguarda il primo lotto, quello compreso tra i giardini di Ponente e l’Hotel Metropole & Suisse. I tempi, anche a causa del Concorso internazionale d’idee indetto dalla Regione Lombardia per l’arredo urbano, si sono allungati parecchio, ma ormai all’allungamento dei tempi i comaschi sono abituati. Basti pensare che questo primo lotto, in base ai tempi iniziali, avrebbe dovuto essere consegnato il 9 marzo 2009. Si arriverà, come minimo, ad un ritardo (per una svariata serie di motivi) di quasi 600 giorni. E che dire dei costi? All’inizio (giorno della posa della prima pietra, quindi fine novembre 2007) erano, come si evince tuttora dagli pesudo-rendering apposti alla palizzata che delimita il cantiere, di 15.763.310,39 euro.

OGGI, in base all’ultima delibera della Giunta comunale, ammontano a 19.793.310,39 euro. Quindi 4 milioni e 30 mila euro in più. Sono comprese la variante di progetto per il “senza muro”, i nuovi pontili, e altre quisquillie sotterranee (impiantistica). Ma come andrà giù questo “muro della vergogna”? Lo spiegano il direttore del cantiere Sacaim Graziano Maggio e il responsabile unico del procedimento del Comune di Como Antonio Ferro. «Oggi (ieri per chi legge, ndr) cominciamo l’opera di demolizione del muro. Opera che viene effettuata dall’impresa di demolizoni “Cisana Elio” di Bergamo. Ha cominciato con una sega circolare con disco diamantato di piccolo raggio, alla quale se ne aggiungerà un’altra di diametro maggiore, che comincerà a segare dal lato opposto. In pratica si segano 3,75 metri di muro all’ora. Non dimentichiamo che il muro non è fatto solo di cemento armato, ma al suo interno c’è anche del polistirolo che, ovviamente, rende più rapida l’operazione di taglio. Tenenedo conto che si lavora per otto ore al giorno, entro sabato dovrmmo aver finito (126 metri).

IL BLOCCO di muro segato sarà poi fatto a fette verticali da un’altra apparecchiatura e quindi i blocchi verranno caricati su camion per essere trasportati in una cava per la loro definitiva demolizione». E la tempistica? «Da oggi, ripresa dei lavori, sono previsti 160 giorni per la consegna del lotto (si arriva, meteo permettendo, a Ferragosto, ndr) ma poi c’è da tenere conto dei tempi necessari per l’arredo urbano dei quali potremo dire qualcosa di più una volta che sarà definito il progetto emerso dal concorso d’idee». M.Mag.

mercoledì 17 febbraio 2010

appuntamenti gennaio 2010

acqua
lunedì 11 gennaio 2010 assemblea AATO - Villa Gallia
presidio dalle ore 15.30
Comitato Comasco per l'Acqua Pubblica

paratie
lunedì 11 gennaio 2010 - consiglio comunale

Gestione pubblica dell'acqua a Como



DECALOGO

CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELLA GESTIONE DELL’ACQUA

1 ) L’acqua è un bene comune e non una merce
I beni comuni appartengono a tutti gli esseri viventi mentre le merci appartengono solo a coloro che hanno capacità economiche per acquistarle

2) L’acqua è un diritto e non un bisogno
I diritti devono essere garantiti ai cittadini che per legge sono uguali; i bisogni sono soddisfatti dai clienti secondo le loro capacità economiche

3) la legge inserisce l’acqua tra i servizi pubblici a rilevanza economica
Il servizio, nell’ambito del mercato, diviene una merce che deve produrre un ricavo a totale copertura dei costi e della remunerazione del capitale/utile

4) La concorrenza fa bene al mercato come sostengono i privati?
L’acqua viene distribuita in regime di monopolio: oggi c’è una sola rete e quindi non esiste competitività privatizzazione.

5) Il privato agisce per il profitto e deve sempre aumentare i consumi
L’acqua è una risorsa limitata ed i consumi andrebbero, quindi, ridotti anche alla luce dei cambiamenti climatici.

6) Per produrre profitti si devono ridurre i costi
I diritti dei lavoratori e la sicurezza sono dei costi; le aziende private tendono sempre a ridurli diminuendo il personale ed i loro stipendi per aumentare margini di guadagno

7) La manutenzione delle reti necessita grandi investimenti
I privati non hanno interesse a ridurre le perdite di rete: anche queste vengono fatte pagare, comunque, al consumatore finale.

8) I privati hanno capacità economiche che gli Enti locali non hanno?
È previsto per legge che i costi degli ATO siano coperti completamente dalla tariffa, compresa la remunerazione del capitale investito che è pari al 7%. Le tariffe delle gestioni private in Italia hanno avuto aumenti dal 100 al 300%.

9) La scelta del gestore privato è irreversibile
Si è visto che con la gestione privata i costi aumentano e il servizio non migliora, ma tornare al servizio pubblico è molto difficile. Gli affidamenti hanno una lunga durata e i privati chiedono sempre di essere indennizzati dei mancati profitti con cifre di milioni di euro.

10) Amministratori pubblici o amministratori delegati?
Gli amministratori pubblici possono ruotare ogni 5 anni con le votazioni, le imprese private rimangono per i 30 anni e quindi prendono il controllo totale della gestione e pretendono di nominare l’amministratore delegato

martedì 16 febbraio 2010

Schermaglie sul muro fra sindaco e opposizione nella seduta di lunedì 15 febbraio

Estratto da Ecoinformazioni 18 febbraio 2010

«Vi annuncio un’interpellanza per chiarire la questione dell’Iva al 10 o al 20 per cento per il cantiere delle paratie», così Roberta Marzorati, Per Como, che ha chiesto chiarimenti sulle spese per il muro del lungolago nelle preliminari del Consiglio comunale di lunedì 15 gennaio. Sulla stessa opera è intervenuto Marcello Iantorno, Pd, «chiediamo un Consiglio straordinario per capire se il danno è stato già prodotto in fase progettuale ed è vero che sia possibile quantificarlo a 1,7 milioni di euro». Il consigliere democratico ha poi attaccato i responsabili del cantiere «l’ingegner Ferro e Viola sono stai sfiduciati da questo Consiglio, avrebbero dovuto avere la sensibilità di dimettersi».

«In questa assemblea non c’è più neanche la buona educazione. Io né minaccio, né prendo in giro – è intervenuto il sindaco Bruni – per quanto riguarda la questione suddetta ho comunicato quanto detto dalla Conferenza di servizi». «Un organismo obiettivo e fuori dalla mischia – ha precisato il primo cittadino – che ha affermato che si tratta di errori progettuali non di un’attuazione sbagliata».

All’attacco si è lanciato poi anche Luca Gaffuri, Pd, «un tempo si diceva promuovere per rimuovere, ora assistiamo all’esatto contrario – ha detto riferendosi all’ex Assessore Caradonna dimesso e mandato a Infrastrutture lombarde – dovremmo istituire una cassa integrazione per ex assessori ci permetterebbe di evitare cose mai aspettate…».
...
[Michele Donegana, ecoinformazioni]

lunedì 15 febbraio 2010

Progettisti e Comune, muro contro muro


La Provincia 14 febbraio 2010

Lite su costi e responsabilità: causa sempre più vicina. Il Pd insiste: Viola e Ferro si facciano da parte

è sempre lì Il muro sul lungolago

«Amarezza» per una vicenda «sgradevolissima». E la conferma di volersi tutelare nelle sedi opportune. I tre progettisti delle paratie non hanno digerito la presa di posizione del Comune, che imputa loro «omissioni progettuali» tali da comportare un esborso aggiuntivo di 1 milione e 700mila euro (cifra garantita dalla Regione, che ha già stanziato 2,1 milioni). All'indomani della conferenza dei servizi in cui è esploso il caso, parla l'architetto Renato Conti, che aveva curato il progetto originario del sistema antiesondazione insieme agli ingegneri Carlo Terragni e Ugo Majone. Dalle sue parole traspare una forte irritazione per le accuse mosse da Palazzo Cernezzi: «Due giorni prima della conferenza dei servizi abbiamo avuto i documenti e, preso atto dei contenuti, durante il vertice abbiamo manifestato la nostra amarezza - dice - Ora prenderemo in esame tutto e approfondiremo, poi valuteremo come muoverci. Posso dire che è una cosa sgradevolissima e che non so proprio da dove venga la cifra iperbolica che è stata riportata (1,7 milioni di euro, ndr). Ricordo - aggiunge il professionista comasco - che parliamo di un progetto messo in gara per la prima volta nel 2003. Nel 2004 fu modificato perché volevano contenere i costi e così cancellammo alcuni elementi. Tra l'altro si disse che, per problemi economici, molti aspetti del progetto sarebbero stati sistemati in seguito. Noi, però, nel 2005 siamo stati estromessi». Conti chiosa: «E pensare che tre mesi fa il sindaco voleva darmi un incarico da supervisore proprio su quest'opera...». La vicenda, con ogni probabilità, si trascinerà a lungo: già nel parere depositato due giorni fa e letto durante la conferenza dei servizi da Majone è scritto che i progettisti si riservano di adire le vie legali.
Lo scontro è evidente e lo stesso sindaco, in diretta su Etv, ha spiegato le intenzioni del Comune: «Ci sarà qualcuno che dirà se ci sono queste omissioni nel progetto. È giusto che, come in politica, anche nella parte tecnica chi commette un errore lo ammetta, se ne assuma la responsabilità e risarcisca. E vale non solo per i progettisti ma anche per la società che aveva fatto la validazione del progetto messo in gara. A questa società avevamo dato un compenso nell'ordine di parecchie decine di migliaia di euro. Agiremo quindi, eventualmente, anche nei confronti di questa società, chiedendo un risarcimento, perché hanno validato un progetto che aveva qualche problema. Siamo nel campo delle ipotesi, ma andiamo avanti per la nostra strada». La società in questione è la Inarcheck di Milano, che sul proprio sito web riporta una sintesi del lavoro svolto per il Comune di Como: «La verifica del progetto esecutivo ha interessato gli elaborati grafici, i documenti tecnico-economici, i documenti contrattuali e il piano di sicurezza e coordinamento - si legge - Gli aspetti maggiormente critici, rispetto ai quali si sono concentrati gli sforzi nell'attività di controllo, sono stati la modellazione idraulica del sistema lago-falda-fogna, la realizzazione di opere provvisionali (palancole) per il drenaggio dell'acqua durante la costruzione dei diaframmi delle paratie e la parzializzazione del cantiere, in modo tale da garantire l'utilizzo del lungolago a fini turistici». Contattata telefonicamente, la società per ora ha preferito non prendere posizione.
Intanto, sulla scorta di quanto avvenuto nella conferenza dei servizi, il Pd attacca: «La confessione dell'ingegner Antonio Ferro (responsabile del procedimento, ndr) sui danni che l'opera delle paratie ha finora procurato ai cittadini, cioè circa due milioni di euro, ci rafforza nell'idea che sia lui sia l'ingegner Viola debbano subito farsi da parte - dice il consigliere Marcello Iantorno - perché sfiduciati dal consiglio e ora per palese incompatibilità, essendo evidente e certo il conflitto di interesse. Porteremo alla Procura della Corte dei Conti di Milano - aggiunge - le altre 2168 firme messe da cittadini in calce al nostro esposto di ottobre, nonché la copia del verbale con la dichiarazione di Ferro, perché si velocizzino gli accertamenti».
Michele Sada

venerdì 5 febbraio 2010

2,1 mln per la Regione Lombardia e costi del taglio a carico della "societa' che ha realizzato finora le opere di difesa idraulica"

LOMBARDIA: GIUNTA, 2,1 MLN PER NUOVO PROGETTO LUNGOLAGO COMO

(ASCA) 5 febbraio 2010
Milano, 4 feb - La Giunta regionale della Lombardia ha deliberato, su proposta dell'assessore al Territorio e Urbanistica, Davide Boni, lo stanziamento di 2.100.000 euro per la realizzazione delle nuove opere previste nel progetto di sistemazione e difesa idraulica per il lungolago di Como, presentato a fine novembre dal presidente Formigoni e dall'assessore Boni insieme alle istituzioni locali.

Il progetto e' stato presentato in consiglio comunale il 21 dicembre scorso ed e' ora all'esame della Conferenza dei Servizi, prevista per l'8 febbraio, che provvedera' all'approvazione finale.

Nuove paratie mobili al posto di quelle fisse, ''taglio'' del discusso muro di cemento armato (con la parte interrata che resta a difesa del passaggio dell'acqua) con costi interamente a carico della societa' che ha realizzato finora le opere di difesa idraulica. Un progetto finalizzato ad assicurare le condizioni definitive per la messa in sicurezza idraulica della citta' e a migliorare gli aspetti problematici, come e' stato per il ''muro'' parzialmente realizzato.

giovedì 4 febbraio 2010

E pagano i soliti noti!

Regione Lombardia. Oggi la giunta ha approvato la spesa di 2 milioni e 100 di euro per togliere il muro al progetto paratie.