lunedì 13 ottobre 2008

Rassegna Cinema e Ambiente "VICINO E LONTANO DA NOI" a Cantù dal 11.10 al 29.11.2008‏

VICINO E LONTANO DA NOI
Quattro proiezioni di documentari su tematiche ambientali con dibattito

Il Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" ed il Comitato Soci di Cantù di Coop Lombardia propongono “VICINO E LONTANO DA NOI”, quattro appuntamenti con proiezioni di documentari e approfondimenti su tematiche ambientali. Le proiezioni si terranno presso la Sala Soci Coop presso il Centro Commerciale Mirabello di Cantù (CO) (1° piano, accesso dall’ingresso vicino all’Ottica Coop), nelle seguenti date:

11.10.2008, ore 16.30
Biciclette
interviene Pietro Boselli, rappresentante di Safety Bicycle e promotore di Monza in Bici, sul tema della mobilità ciclabile e sostenibile

25.10.2008, ore 16.30
Biutiful Cauntri
interviene Marco Caldiroli di Medicina Democratica, sulla campagna “Zero Rifiuti” per la riduzione a monte dei rifiuti

15.11.2008, ore 16.30
Indistruttibile
interviene Nicola Pondrano dell’Associazione Nazionale vittime amianto, che interverrà sul tema dell’inquinamento da amianto

29.11.2008, ore 16.30
Luna, the Stafford giant tree-sit
interviene Sergio Poli, tecnico forestale, sul tema delle foreste in Lombardia

Scarica il volantino e il piegevole

Ti aspettiamo...

CIRCOLO AMBIENTE "Ilaria Alpi"
www.circoloambiente.org

venerdì 10 ottobre 2008

Ecco il nuovo lungolago

La provincia, mercoledì 8 ottobre 2008

Ecco il nuovo lungolago
Un viale largo 20 metri
Presa diretta dal cantiere delle paratie: acqua già arretrata di dieci metri. Allo studio una modifica del progetto per rendere invisibili le dighe d’acciaio

Il cantiere delle paratie è ancora nella fase iniziale, ma già si vede l’ampiezza del nuovo lungolago. Per oltre dieci metri partendo dal vecchio parapetto, infatti, l’acqua è stata prosciugata ed è stato posizionato (ovviamente in modo provvisorio) quello che diventerà il limite esterno della passeggiata. Accantonando l’aspetto tecnico del sistema anti-esondazione (le paratoie mobili saranno solo in piazza Cavour, mentre negli altri due tronchi è la riva ad essere spostata e trattenuta dalle cosiddette “palancole”) in realtà l’aspetto del primo tratto della passeggiata è già completamente diverso rispetto a pochi mesi fa. La nuova passeggiata a lago avrà un’ampiezza di 20 metri rispetto agli 8 attuali e, in pratica arriverà ad estendersi verso il primo bacino di 11 metri e mezzo. Non solo. In piazza Cavour le previste paratie in acciaio potrebbero scomparire in modo tale da non essere nemmeno parzialmente visibili. Da più parti, proprio su questo punto, erano arrivate critiche. Lo conferma Caradonna: «Lo stiamo valutando e se decidessimo di variare il progetto anche i costi di manutenzione sarebbero attenuati oltre a non vedere più nulla in piazza Cavour. Per il momento è in corso uno studio anche perché sono necessarie alcune autorizzazioni e sarà poi la giunta a deciderlo».

Guarda le immagini del cantiere

mercoledì 8 ottobre 2008

Rifiutiamoli!

RIFIUTIAMOLI!
la questione rifiuti in Italia e la gestione a livello locale

giovedì 2 ottobre alle ore 21
presso il Comune di Como, sala stemmi - palazzo Cernezzi.

Discussione con
Renato Tettamanti, consigliere provinciale Prc
Roberto Fumagalli, Circolo ambiente Ilaria Alpi
Paolo Sinigaglia, Paco
Ambrogio Guglielmetti, Comitato mozzatese salute e ambiente

coordina Edi Borgianni

TERRITORIO PRECARIO: Tavolo STOP precarietà (Como Social Forum) - Comitato Lavoratori contro la guerra - Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” (Merone) - Circolo Fumagalli (Albate) – Coordinamento comasco Marcia Mondiale delle Donne – Arci (Como) – Attac (Como) – Giovani Comunisti (Como) – Circolo Rosa Luxemburg sinistra europea (Como)
– Rete 28 aprile (CGIL Como) – Lavoro e società (CGIL Como) – Funzione Pubblica (CGIL Como) - CLAS (CGIL Como) - NIDIL (CGIL Como) – PRC (Como) – PRC (Erba) – Verdi (Como)

In collaborazione con Paco (progetto per amministrare Como) e Comitato Mozzatese Salute e Ambiente

Sempre a proposito di Territorio e precarietà...

CIRCOLO AMBIENTE “Ilaria Alpi”
via Dante Alighieri 3 22046 Merone (CO) tel/fax 031 617306
sito web: www.circoloambiente.org e-mail: info@circoloambiente.org

COMUNICATO STAMPA

Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” disapprova il Protocollo d’intesa siglato tra le istituzioni e la Holcim

No ai rifiuti bruciati nella Cementeria di Merone!

“I Comuni e le Province devono schierarsi contro l’incenerimento da parte della Holcim"

MERONE (CO) – “Inutile e scandaloso il Protocollo d’intesa sottoscritto tra le istituzioni e la Holcim per l’incenerimento dei rifiuti nella cementeria di Merone”. Così il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” commenta il Protocollo d’Intesa siglato tra i Comuni di Merone e Monguzzo, le Province di Como e Lecco e la multinazionale svizzera, per l’utilizzo dei rifiuti nei forni del cementificio meronese.

Nel “Protocollo per un utilizzo responsabile ed ecoefficiente (!?) delle risorse energetiche alternative presso la cementeria di Merone” ci si limita a stabilire:

- il monitoraggio in continuo delle emissioni dai forni;

- le analisi quadrimestrali, eseguite da “Società competenti”, per alcune sostanze inquinanti;

- la creazione di una commissione tecnica, formata dai rappresentanti delle 4 istituzioni pubbliche e dalla Holcim stessa (!?).

Dichiarano i responsabili del Circolo Ambiente: “Il Protocollo non aggiunge niente di nuovo a quanto già esiste e che, come più volte denunciato, non è mai servito a ridurre l’impatto ambientale dell’attività della Holcim. Infatti il monitoraggio continuo è imposto dalla legge e a Merone esiste già da anni. Le analisi quadrimestrali saranno eseguite da un laboratorio privato pagato dalla Holcim stessa! Anche la commissione tecnica esisteva già da anni (senza la Provincia di Lecco) e finora non ha prodotto alcun risultato, basti pensare che le decisioni devono essere “concordate” con la cementeria stessa! Per noi questo accordo è scandaloso: il Protocollo non servirà a nulla, se non ad avallare l’incenerimento dei rifiuti. In pratica è l’ennesimo appiattimento delle istituzioni nei confronti della multinazionale svizzera!”

A conferma di questo è sufficiente sottolineare come gli enti pubblici non hanno nemmeno avuto il coraggio di inserire nel documento la parola <> (che non compare mai nel testo…): infatti si parla di <>, la solita mistificazione usata dall’azienda che, ancora una volta, vede le istituzioni succubi.

Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” ricorda che, in base ad uno studio sulle ricadute, i fumi derivanti dai camini dello stabilimento di Merone colpiscono sia i comuni della provincia di Como che quelli della sponda lecchese, Costa Masnaga e Rogeno in particolare.

Inoltre ad ottobre dello scorso anno la Regione ha autorizzato la cementeria di Merone a bruciare più di 100.000 tonnellate all’anno di <> di diversa origine tra cui: peci e oli provenienti dall’industria chimica, farine e grassi animali, fanghi da depurazione ed altri ancora. Con la stessa autorizzazione, la Regione ha concesso alla Holcim deroghe per alcuni inquinanti contenuti nei fumi emessi dal cementificio, che hanno permesso alla multinazionale di emettere in atmosfera alcuni inquinanti oltre i limiti prescritti dalla normativa europea, tra cui ossidi di Zolfo (4 volte oltre il limite), ossidi di Azoto (50% oltre il limite), Carbonio organico (5 volte oltre il limite!).

Contro tale autorizzazione si erano inizialmente (settembre 2007) espressi anche i Sindaci di Merone e Monguzzo, oltre alla Giunta Provinciale di Lecco, la quale aveva subordinato il parere alle seguenti condizioni:

“ - nessuna deroga ai limiti previsti dal D.lgs n. 133/2005 per quanto riguarda il TOC (composti organici volatili) e l’SO2 (anidride solforosa);

- acquisizione di Valutazione d’Incidenza per il SIC lago di Pusiano;

- realizzazione di adeguate misure di compensazione.”

Condizioni che non sono state tenute in considerazioni dalla Regione.

Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” insiste sul fatto che le istituzioni debbano adoperarsi per impedire alla cementeria di inquinare bruciando decine di migliaia di tonnellate di rifiuti pericolosi.

Concludono gli ambientalisti: “Le istituzioni, anziché sottoscrivere questo inutile Protocollo, devono impedire l’incenerimento dei rifiuti. La Holcim non può continuare a bruciare i rifiuti in un territorio già pesantemente inquinato!”

CIRCOLO AMBIENTE “Ilaria Alpi”

Merone, 29 settembre 2008

Solidarietà ai lavoratori SPT/ASF di Como

Come TERRITORIO PRECARIO abbiamo sempre cercato di tenere insieme la questione della precarietà del lavoro con la precarietà della vita e dell'ambiente.
Per questo motivo esprimiamo la mostra solidarietà alla lotta dei lavoratori della SPT/ASF partecipando alle loro iniziative... e sul nostro spazio web pubblichiamo il volantino informativo distribuito all'utenza comasca:

COMUNICATO ALL’UTENZA

Gentili utenti,
sono il Vostro autista che quotidianamente Vi conduce al lavoro, od a scuola, o dove avete bisogno, per poi riportarVi alle Vostre case.

Come ogni giorno guido il mio mezzo con il massimo zelo e scrupolosità.

L’azienda, durante il mese di agosto senza alcun accordo con il sindacato ed i lavoratori ha modificato i turni di lavoro del personale viaggiante, riducendone i tempi di sosta e di riposo e nello stesso tempo raddoppiando fino a 13 ore giornaliere l’impegno quotidiano.

Cari utenti,

tale risparmio da parte dell’ASF Autolinee non risana l’azienda e riduce i termini di sicurezza e di qualità del servizio reso, che già pagate profumatamente.

Non solo ! Dal 1 settembre usufruite di un trasporto più carente e meno sicuro, ma l’ingordigia dell’Azienda ancora a maggioranza pubblica non si ferma qui: il nostro salario di circa 1100 euro viene drasticamente diminuito di 250 euro al mese.

Questi motivi, ma soprattutto l’accanimento dell’Azienda per ottenere immediati guadagni, ci hanno condotto all’esasperazione e ci hanno spinto ad attuare il blocco del servizio avvenuto nei giorni scorsi. Se l’ASF Autolinee persisterà in questo atteggiamento al di fuori di ogni principio di confronto democratico e se le amministrazioni Comunale e Provinciale insisteranno a defilarsi dalle loro responsabilità, le nostre proteste purtroppo proseguiranno, affinché siano difesi i Vostri ed i nostri diritti e le regole che dovrebbero contraddistinguere una società civile come la nostra.

Anticipatamente, quindi, ci scusiamo per eventuali altri disagi.
Vi chiediamo non solo comprensione, ma anche e soprattutto la Vostra preziosa solidarietà.
Grazie
Gli autisti dell’ASF Autolinee
10 settembre 2008

Ennesime critiche alle paratie sulle pagine de

La provincia, 05 settembre 2008

Passo e ripasso dal lungolago e mi attraggono le immagini esposte che
rappresentano le varie fasi del lavoro che alle spalle della palizzata
è in corso di avanzata esecuzione. Dalle finestre della palizzata si
intravedono le palancole che trattengono l'acqua del lago, quelle che
porteranno le paratoie mobili. Mi entusiasma vedere che verrà ampliata
la passeggiata a lago. Ciò va nella direzione di valorizzare le rive,
come già avevano fatto i nostri illuminati "vecchi" quando hanno
realizzato le passeggiate di villa Olmo e di villa Geno. Mi rammarica
invece che gli Enti pubblici non propongano dove parcheggiare
l'automobile o di dove farla correre per non interferire con l'ambiente
e con la "gente" mentre si rilassa in luoghi di rara bellezza. Come è
possibile che nell'ambito di un progetto così ampio le Amministrazioni
pubbliche non abbiano trovato una soluzione per il parcheggio delle
autovetture, quelle dirette in centro, quelle che infastidiscono di
sera il viale di villa Geno, percorrendo lo stretto nastro di asfalto a
fianco dei tavoli dei ristoratori, che offrono tutto il meglio della
loro cucina condito dagli odori del gasolio bruciato? Lì oltretutto si
attesta la funicolare di Brunate che forse i comaschi sottovalutano. In
secondo luogo le Amministrazioni non si sono poste il problema di dove
far correre le automobili che transitano sul lungolago. Ho visto camion
colmi di pietrame scaricare nell'area a ridosso delle palancole esterne
per riempire, senz'altro con oneri consistenti, il vuoto che si è
formato tra il fondo del lago prosciugato e il livello della futura
passeggiata. Non sarebbe stato più opportuno lasciare quel "vuoto",
realizzare sopra un solaio di copertura e lì sotto far correre una
strada che liberasse dalle auto il lungolago? Chissà se sto sognando o
se sono gli Amministratori a essere miopi!!! "Ai posteri l'ardua
sentenza".
Alberto Botta
Già consigliere provinciale

Como: città nemica dell'ambiente...

... e non siamo i soli a dirlo :-)

La provincia, giovedì 28 agosto 2008
Città nemica dell'aria
L'Istat declassa il Lario Ambiente: nella classifica dei capoluoghi Como scivola al 78° posto

Un ambiente sano significa migliore qualità della vita, minori costi sanitari, futura eredità di bellezza e beni preziosi per i nostri figli e nipoti. Peccato che questo, a Como, sia ancora un miraggio: secondo l’indagine sugli indicatori ambientali urbani diffusa ieri dall’Istat, il capoluogo comasco batte la fiacca. Nel 2006 Como era al 75° posto su 111 capoluoghi di provincia oggetto dell’indagine: nel 2007 è stata declassata al 78° posto.
Sono le qualità chimiche, fisiche e biologiche delle risorse ambientali (aria, acqua, suolo) a determinare la classifica nazionale. Prendiamo ad esempio il settore della raccolta differenziata: a Como - pile esauste, accumulatori e farmaci - ciascun abitante ha raccolto 0,7 chili nel 2007. Nel 2004 i comaschi raccoglievano 0,4 chili, diventati 0,6 nel 2006. Queste cifre, tuttavia, diventano nere dalla vergogna se paragonate con i 2,5 chili di Bolzano e gli 1,8 di Ravenna. Per carità, la media italiana è di 0,4 chili, ma Como fa ancora troppo poco. Altro capitolo è quello dei giorni di superamento del limite previsto per le polveri sottili, il cosiddetto Pm10. A Como i giorni neri erano stati nel 2003 ben 65, scesi a 56 nel 2004, balzati a 122 nel 2005, 101 nel 2006 e 93 nel 2007. Anche qui i confronti sono deludenti: la media italiana è stata, nel 2007, di 71,4 giorni, mentre città come Imperia, Ascoli Piceno, Matera, Nuoro, Belluno e Siena hanno superato i livelli di appena, rispettivamente, 2 giorni, 7, 7, 10, 12 e 13. C’è chi, tuttavia, ha fatto peggio: nel 2007 il numero di giorni di superamento del limite per il Pm10 a Siracusa e Massa è stato di 273 e 226.

L'acqua che ci interessa non è solo quella delle paratie...

... per questo pubblichiamo sul blog le notizie relative alla campagna ACQUA PUBBLICA.

La provincia, mercoledì 27 agosto 2008

A mollo in un oceano di rincari
Triplica la bolletta dell'acqua
Autunno a rischio: 780 milioni di investimenti in Provincia da
coprire con gli aumenti

Inflazione in crescita, bollette roventi, carburanti e combustibili
alle stelle, fiscalità pesante: erano solo carezze. «La stangata arriva
in autunno», annunciano gli esperti e, benchè non subito, riguarderà
anche l'acqua.
Ogni anno, a causa delle perdite nelle tubazioni, ne vanno sprecati
otto milioni di metri cubi l'anno, pari al 16.87% del volume prelevato
negli acquedotti: agli interventi di questo tipo, dovranno concorrere
gli utenti. E nel senso dei mancati introiti per il blocco del sistema
tariffario dal 2003. Nel territorio comasco, il prezzo medio dell'acqua
è variabile da zona a zona e secondo le fasce di consumi. Per ogni
metro cubo consumato, 1000 litri, statisticamente la tariffa media è di
0.38 euro, da un minimo di 0.18 a un massimo di 0.56. Nel giro di pochi
mesi, arriverà all'unificazione su tutto il territorio: 1.04 euro il
metro cubo e poi salirà a 2.60 euro, ma potrebbe arrivare fino a 5 euro
il metro cubo, in relazione agli eventi, investimenti e tempi di
ammortamento. La tariffa unica per acquedotto, fognatura e depurazione
è attualmente 0.80 euro per metro cubo. Arriverà a 1,55 euro,
gradualmente.

investimenti da 780 milioni
Quali eventi: tutto comincia con l'istituzione dell'Ato, «ambito
territoriale ottimale», del quale fanno parte tutti i Comuni della
provincia di Como. La proprietà delle reti e degli impianti sarà
affidata a ComoAcqua, società pubblica già costituita
dall'amministrazione provinciale e in attesa delle adesioni dei Comuni,
titolare degli investimenti, 780 milioni di euro di investimenti, da
coprire anche con gli aumenti tariffari, necessari per costruire o
sostituire attrezzature e potenziarle, migliorare la qualità. Ma la
gestione sarà appaltata a una società e una si sta costituendo per
partecipare: a capo Acsm, sarà un'associazione di imprese già attive
sul territorio. Il solo servizio acquedotto attualmente è svolto da 11
società diverse. È prevista entro fine anno la pubblicazione della gara
d'appalto e Acsm sostiene esplicitamente la necessità di procedere con
il nuovo modello nel quale rientra l'adeguamento delle tariffe. «I
ricavi dell'acquedotto civile - afferma nella relazione semestrale resa
nota l'altro ieri - continuano ad essere fortemente condizionati dal
sostanziale blocco del sistema tariffario: si attestano a 3.1 milioni
di euro» e ricorda che «la Conferenza dei sindaci dell'Ato ha
licenziato un piano tariffario e degli investimenti al quale è seguita
la scelta del modello gestionale destinato a governare l'intero settore
idrico: l'evoluzione attesa a breve apre prospettive di sicuro
interesse per il ruolo di Acsm e il 2008 potrebbe diventare l'anno di
una svolta». È una complessa questione di procedure, gare, appalti e il
presidente di Acsm, Giorgio Pozzi, assicura che l'adeguamento delle
tariffe non è a fondo perso e tantomeno speculativo. È destinato al
miglioramento del servizio. E se la tariffa raddoppia, sarà pur sempre
inferiore a quella attuale praticata in Europa: a Berlino, un metro
cubo d'acqua è quotato sei euro, per esempio, e un metro cubo di acqua
minerale dalle nostre parti vale 260 euro.

servizio, non consumo
«I costi dell'acqua sono legati alla tipologia del servizio. È
secondario il consumo effettivo», premette l'assessore provinciale
all'Ecologia, Francesco Cattaneo, che ha coordinato la formazione e
l'attivazione dell'Ato e di ComoAcqua. «I conti, nel concreto: 30
centesimi a metro cubo, per 30 metri cubi a testa consumati all'anno,
fanno nove euro. Trenta metri cubi equivalgono a 30mila litri. Il costo
per litro è infinitesimale: 0.0003 euro e resta infinitesimale anche
con il raddoppio - calcola l'assessore - Però, consente l'accrescimento
dell'efficienza tecnica ed economica del servizio idrico».
Maria Castelli


27/08/2008
il cavallo di caligola
Il primo anello di una catena

L'annuncio di una stangata prossima ventura anche sul prezzo
dell'acqua verrà accolto come tutti gli altri aumenti, che ormai
riguardano ogni cosa, ogni prezzo, ogni tariffa. Un sospiro e via.
Eppure, per quanto ce ne venga spiegata la necessità con una serie di
buone ragioni (fra l'altro non si può continuare a perdere dai buchi
dell'acquedotto milioni di metri cubi all'anno) l'aumento annunciato
dell'acqua aggrava sensibilmente un quadro già sufficientemente nero.
Contro gli altri "ritocchi" di prezzo c'è quasi sempre la maniera
(per la verità più teorica che pratica) di combattere: perfino contro
le quotazioni folli della benzina i consumatori non hanno del tutto
alzato le braccia, tanto è vero che i consumi di carburante hanno
subìto nell'ultimo anno riduzioni non marginali. Si finirà per mangiare
meno pasta e meno pane, si contrarranno anche i consumi alimentari fino
allo stretto necessario, ma l'acqua? Si può davvero risparmiare - al di
là dei deliri di chi propone una doccia al mese... - sul consumo
dell'acqua?
E rimarrà senza conseguenze questo aumento che riguarda un bene così
universalmente indispensabile, oppure tutti coloro che sono in
condizione di farlo scaricheranno quest'onere ulteriore sul prezzo dei
beni o dei servizi che a loro volta vendono?
L'esperienza consente a ognuno di noi di fornire facilmente la
risposta. Una riposta che dovrebbe consigliare la massima prudenza nel
decidere aumenti fatalmente destinati a generare altri aumenti.
a.marino@laprovincia.it


27/08/2008
La scheda
Moderare i consumi
Qualche consiglio

Risparmiare è possibile
Alcuni piccoli accorgimenti consentono di incrementare il risparmio
dell'acqua, secondo i consigli di tre associazioni di consumatori,
Adiconsum, Federconsumatori e Altroconsumo.

Innaffiare senza sprecare
La terra troppo calda favorisce, naturalmente, l'evaporazione
dell'acqua. Specie durante la stagione estiva, è dunque sconsigliabile
innaffiare con il sole. Gli impianti di irrigazione automatica goccia a
goccia tagliano i consumi. Tenere l'erba un po' più alta aiuta a non
disperdere l'umidità del prato.

Usare un frangigetto
Mai lasciare il rubinetto inutilmente aperto. In un minuto possono
fuoriuscirne anche 20 litri d'acqua. L'utilizzo di un frangigetto che
immetta aria nel flusso consente di risparmiare tra il 30 e il 50%. Si
trovano in qualunque negozio di casalinghi.

Meglio sotto la doccia che in vasca
Utilizzare la doccia al posto della vasca da bagno permette di
consumare in media un terzo dell'acqua che sarebbe invece necessaria
per riempire una vasca, in grado di contenere circa 150 litri.

Attenti anche al water
Ogni volta che si fa scendere l'acqua, se ne utilizzano dai sei ai
dieci litri. Meglio allora usare impianti a pulsante o a manovella, che
possono essere calibrati secondo le necessità reali.

Gli elettrodomestici
Servirsene solo a pieno carico e con il ciclo economico aiuta
moltissimo. Ma è bene anche prestare attenzione alla manutenzione. Uno
scarico o un rubinetto difettosi determinano inutili sprechi.

Attenti all'auto
Lavarla con la canna? Come riempire una vasca: 150 litri. E dire che
ne basterebbero 20.

Un po' di dati non fanno mai male alla conoscenza

Il corrierino di Como, 24 agosto 2008
Lago alto e invasi stracolmi Autunno a rischio esondazione
Il Consorzio dell’Adda: «Se piove nella media piazza Cavour finirà sott’acqua»

Nell’anno delle paratie, il lago
potrebbe giocare un altro brutto
scherzo. Se le piogge autunnali non
faranno i capricci, se cioè la media
delle precipitazioni stagionali verrà
rispettata anche nel 2008, Como finirà
nuovamente sott’acqua. La previsione
giunge dal direttore del Consorzio
dell’Adda, Luigi Bertoli, che spiega:
«Dopo le intensissime e inattese
piogge di luglio, le piene autunnali
potrebbero effettivamente diventare
problematiche sul piano della gestione
dei livelli idrometrici del Lario». A
determinare questo nuovo pericolo
esondazione sono almeno due fattori:
il livello del lago, molto alto rispetto
alla media storica e, soprattutto, la
quantità di acqua immagazzinata negli
invasi a monte, in Valtellina.
Attualmente, i bacini di raccolta sono
praticamente al limite della loro
capienza, sfiorando l’85% della loro
capacità in un periodo in cui
solitamente non raggiungono il 50%.
Il Consorzio, spiega il direttore, «in
questo momento sta riversando in
pianura molta acqua, un terzo in più
rispetto a quanto ad esempio veniva
erogato lo scorso anno». Nonostante
ciò, il livello del lago rimane «molto
alto », attorno ai 40 centimetri sopra lo
zero idrometrico. Continuando di
questo passo, si arriverà alla stagione
delle piogge (tra ottobre e novembre)
con il lago ancora piuttosto altino e,
soprattutto, con gli invasi pieni. «La
minore capacità di trattenere l’acqua a
monte - spiega Bertoli - potrebbe
determinare, nel caso in cui le
precipitazioni fossero intense, un
rapido innalzamento del livello del
Lario» e, di conseguenza, una nuova
esondazione in piazza Cavour. Il
direttore del Consorzio, quasi a voler
stoppare (o anticipare) eventuali
polemiche, insiste sulle scelte di questi
giorni. «Nonostante a valle non serva
tutta quest’acqua, noi la mandiamo
fuori ugualmente per evitare altre
piene, magari tra qualche settimana o
tra qualche mese». Una vera e propria
prevenzione che potrebbe comunque
non bastare se le piogge autunnali
fossero molto intense. In realtà,
aggiunge Bertoli, non è nemmeno del
tutto vero che la pianura sia
indifferente alla quantità di acqua
erogata. «Ci sono alcuni punti della
Bassa dove quest’an - no non è piovuto
e dove hanno continuato a irrigare con
la nostra acqua». E anche le centrali
termiche hanno sfruttato a pieno un
flusso maggiore, rispetto agli anni
scorsi, per il raffreddamento dei loro
impianti. Resta il fatto che l’esta - te
2008 sarà ricordata a lungo come una
delle più piovose. Basta dare un’oc -
chiata alle cifre dell’anno precedente
per capire di cosa si stia parlando. Da
gennaio ad agosto, è stato calcolato un
afflusso di acqua nel Lario superiore
ai 4 milioni di metri cubi. Nel 2007,
nello stesso periodo, entrarono nel
lago “sol - tanto” 2,4 milioni di metri
cubi d’acqua. Quest’a n n o, poi,
l’erogazione media verso la pianura è
stata di 190 metri cubi al secondo,
contro i 124 del 2007. Anche gli
invasi, come detto, sono quasi al
limite. Nella terza settimana di agosto,
nonostante il sole, i bacini montani
sono cresciuti ancora di circa 13
milioni di metri cubi. Dal 15 giugno al
15 agosto, la capienza degli invasi è
salita dal 54 all’82%. Un terzo in più
rispetto al 2007. Un campanello d’allar
- me in vista del prossimo autunno.
(da. c. )