mercoledì 8 ottobre 2008

Rifiutiamoli!

RIFIUTIAMOLI!
la questione rifiuti in Italia e la gestione a livello locale

giovedì 2 ottobre alle ore 21
presso il Comune di Como, sala stemmi - palazzo Cernezzi.

Discussione con
Renato Tettamanti, consigliere provinciale Prc
Roberto Fumagalli, Circolo ambiente Ilaria Alpi
Paolo Sinigaglia, Paco
Ambrogio Guglielmetti, Comitato mozzatese salute e ambiente

coordina Edi Borgianni

TERRITORIO PRECARIO: Tavolo STOP precarietà (Como Social Forum) - Comitato Lavoratori contro la guerra - Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” (Merone) - Circolo Fumagalli (Albate) – Coordinamento comasco Marcia Mondiale delle Donne – Arci (Como) – Attac (Como) – Giovani Comunisti (Como) – Circolo Rosa Luxemburg sinistra europea (Como)
– Rete 28 aprile (CGIL Como) – Lavoro e società (CGIL Como) – Funzione Pubblica (CGIL Como) - CLAS (CGIL Como) - NIDIL (CGIL Como) – PRC (Como) – PRC (Erba) – Verdi (Como)

In collaborazione con Paco (progetto per amministrare Como) e Comitato Mozzatese Salute e Ambiente

4 commenti:

Territorio precario ha detto...

Ecoinformazioni, venerdì 3 ottobre 2008 - ore 19.07

22875 (AMBIENTE/ RIFIUTI/ COMO) Nell’incontro Rifiutiamoli! La questione rifiuti in Italia e la gestione a livello locale di giovedì 2 ottobre nella Sala stemmi del Comune di Como, organizzato da Territorio precario in collaborazione con Paco e Comitato Mozzatese Salute e Ambiente ha denunciato i pericoli della locale gestione dei rifiuti orientata ancora alla combustione trascurando l’unica soluzione possibile costituita dalla riduzione e alla raccolta differenziata.



L’incontro, a cui hanno partecipato una trentina di persone, è stato aperto da Edi Borgianni che ha illustrato l’importanza che hanno per Territorio precario le questioni ambientali che sono elementi che contribuiscono alla precarietà della vita dei cittadini.

Renato Tettamanti, consigliere comunale del Prc in Provincia ha ripercorso la travagliata storia del Piano rifiuti e ha denunciato sia la lentezza con cui si ipotizza il passaggio dagli inceneritori alla raccolta differenziata sia la scandalosa situazione del Comune capoluogo con il suo 32% di raccolta differenziata.

Roberto Fumagalli, del Circolo ambiente Ilaria Alpi,ha messo in luce come la scelta del termovalorizzatore sia antitetica a quella della raccolta differenziata e ha ribadito che bruciare rifiuti determini la produzione inevitabile di sostanze tossiche per la popolazione. Inoltre il relatore ha denunciato riprendendo il punto di vista del rifiutologo americano Paul Connet che l’incremento della corruzione si associa a l’incremento dell’inquinamento mentre se c’è partecipazione popolare cresce l’attenzione all’ambiente.

Paolo Sinigaglia ha ribadito i risultati dello studio svolto da Paco sul tema confermando che a Como il vetro viene recuperato mentre il sacco viola viene recuperato solo in parte (plastica) mentre il resto prende la strada dell’inceneritore o della discarica.

L’intervento di Ambogio Guglielmetti del Comitato mozzatese salute e ambiente ha illustrato come le cave di Mozzate siano diventate discariche e ha messo in luce gli effetti negativi del beneficio concesso di non pagare la tassa dei rifiuti che ha portato i cittadini di Mozzate a produrne ben 1,46 kg al giorno.

Territorio precario ha detto...

Lunedì 6 ottobre in Consiglio comunale si è discusso della proposta illustrata da Paco nel corso dell'iniziativa "Rifiutiamoli!".
Riportiamo il resoconto di Ecoinformazioni:

Ecoinformazioni, mercoledì 8 ottobre 2008 - ore 19.05
22888 (POLITICA/ CONSIGLIO COMUNALE/ COMO) [...]Magatti spiega proposta di Paco per la prossima gara di appalto per la raccolta dei rifiuti.

[...]
Il secondo argomento della serata è stata la presentazione della proposta di delibera di Paco per la futura gara di appalto per la raccolta dei rifiuti e la pulizia della città.

Bruno Magatti, in una sala svuotata, solo 12 consiglieri di maggioranza e anche la presenza del pubblico, una decina di persone all’inizio, era diminuita data l’ora, ha riassunto la storia della raccolta differenziata dei rifiuti in città.

Dal 1994 il Comune di Como utilizza i sacchi viola in cui vengono raccolti differenti materiali, che vengono poi aperti dagli operatori e “mondati”. La plastica viene raccolta mentre il resto diventa Combustibile da rifiuti (Cdr) «che viene bruciato anche in cementerie come può essere quella di Merone».

Dati alla mano il consigliere di pPaco ha poi spiegato come la promiscuità dei materiali non aiuta il loro recupero tanto che la carta all’interno di questi sacchi si sporca e non è più riutilizzabile e anche l’alluminio ha delle percentuali di recupero di molto inferiori a quelle di una raccolta separata.

Il sacco nero invece viene bruciato all’inceneritore della Guzza, «nell’unico forno attuale solo il 34 per cento dei rifiuti bruciati sono comaschi gli altri provengono da altre realtà» ha precisato Magatti, ad un costo di circa 105 euro la tonnellata. Quindi – ha proseguito - «è come se mettessimo affianco di ogni sacco nero un euro». A questi incassi vanno aggiunti per Acsm gli introiti derivanti dalla vendita di energia prodotta con la combustione dei rifiuti, che viene, «grazie ad una legge del primo governo Prodi (Cip6)», pagata più del valore sul mercato.

Il consigliere ha fatto alcune proposte per una raccolta più attenta e che coinvolga maggiormente i cittadini intervenendo sul passaggio da tassa a tariffa sui rifiuti.

Le proposte vanno dal tesserino magnetico che consenta di avere sconti sulle tariffe portando materiali già differenziati alla piattaforma ecologica e differenziando maggiormente la raccolta porta a porta. «Ascm ci paga 23,25 euro la tonnellata per la carta e 7 per il vetro» alcuni dei dati forniti.

Magatti ha sottolineato anche l’importanza di una maggiore pulizia delle strade e ha invitato tutti i consiglieri a «condividere e modificare la delibera» per aprire uno «spazio di discussione» che possa mutare l’impostazione attuale della pulizia della città. Giovedì 9 ottobre incomincerà la discussione

Anonimo ha detto...

A proposito di aggiornamenti sulla serata dei rifiuti vi riporto quello sulle cave:

Notizie dal Gruppo consiliare in Regione Lombardia
Rifondazione Comunista - Sinistra Europea
Numero 24 - Venerdì, 3 ottobre 2008

PIANO CAVE VARESE: APPROVATI NOSTRI EMENDAMENTI,

MA RESTANO TROPPI I VOLUMI DI ESCAVAZIONE



Grazie alla nostra netta opposizione, il Consiglio regionale, nella
discussione sul Piano Cave della provincia di Varese, ha approvato
alcuni emendamenti da noi presentati e finalizzati a una maggiore
tutela del territorio.

Sono stati così cancellati definitivamente i volumi di escavazione
proposti (1 milione di metri cubi) per il comune di Samarate e fissati
al solo fine di ripristino ambientale i volumi della cava di Cantello.
Per Travedona Monate abbiamo ottenuto la prescrizione di uno studio
idrogeologico per il versante ovest del lago e il ritorno ai
quantitativi previsti dal piano provinciale, dopo aver bloccato le
pretese del cementificio di stravolgere il profilo collinare
dell'area.

Infine, un ordine del giorno impegna la Giunta a escludere, per le
province di Varese e di Como, la localizzazione di nuovi impianti in un
raggio di almeno 5 Km da ognuno di quelli già esistenti, sia
attualmente in esercizio che dismessi. Il che significa, per la zona di
Mozzate, già molto compromessa dal punto di vista ambientale, liberarsi
dal rischio di ulteriori nuove cave, con le vecchie man mano
trasformate in discariche.

Si tratta quindi di risultati importanti che tuttavia non cambiano il
nostro giudizio relativo al Piano nel suo complesso, sul quale abbiamo
espresso voto negativo.

Siamo molto lontani dalle esigenze di salvaguardia del nostro
territorio per quanto riguarda le quantità estraibili, anche in
funzione delle nuove infrastrutture da realizzare in vista dell'Expo.
E, più in generale, pensiamo che l'intera legislazione in merito
all'attività cavatoria portata avanti da Regione Lombardia debba essere
rivista: non si può continuare ad affrontare i piani cave in questo
modo, devono essere concordati con le Province.

Territorio precario ha detto...

Ecoinformazioni, venerdì 10 ottobre 2008 - ore 19.30

22909 (POLITICA/ CONSIGLIO COMUNALE/ COMO) «Ci sono vasche piene di rifiuti pericolosi in Ticosa» ha denunciato Mario Lucini. Nel Consiglio comunale di giovedì 9 ottobre è continuata la discussione a Palazzo Cernezzi sulla proposta di delibera di indirizzo presentata.



La maggioranza si disinteressa del dibattito sulla proposta di Paco per l’appalto sulla raccolta dei rifiuti e la pulizia cittadina, alle 21, dopo tre quarti d’ora dalla convocazione, erano solo in 6 per poi non superare mai la dozzina di presenze su 25 eletti.

Polemiche nella maggioranza con Emanuele Lionetti, Lega Nord, che ha sbottato nelle preliminari «così non si può andare avanti!», ha definito la Giunta «traballante per i suoi 6/11, se sta in piedi è solo merito del sindaco» il tutto causa di «troppi personalismi, imposizioni e fughe in avanti».

Mario Lucini, Pd, ha riportato al centro della discussione la bonifica dell’Area ex Ticosa, chiedendo al Comune, per la seconda volta, di passare agli enti di controllo, Arpa e Asl, i dati della relazione sulle sostanze pericolose presenti nell’area individuate da Sinesis per conto di Multidevelopment, la vincitrice dell’appalto per l’acquisto dell’area. È stato infatti presentato il piano di bonifica dell’area, preliminare ad ogni lavoro, e 4 punti, presenti nel rapporto Sinesis, non sono stati presi in considerazione. Si tratta di zone con alte presenze di piombo, cadmio, zinco, rame, idrocarburi pesanti e Pcb. In alcuni casi si tratta di vere e proprie vasche «la mancata trasmissione di queste informazioni è un reato e comporterà in futuro problemi gravissimi», tra cui cui un possibile blocco dei lavori una volta intrapresi, ha denunciato il consigliere del Pd.

Il Consiglio è cominciato poi con un numero legale garantito solo grazie alle minoranze.

L’assessore Peverelli ha prodotto una brochure sulla proposta pachista, distribuita a tutti i consiglieri, con commenti puntuali e in cui si difende l’operato dell’assessorato. Soprattutto, come ha poi ribadito in aula l’assessore, sul contatto d’appalto, sostanzialmente identico dal 1994, che per Peverelli «è stato concepito e da interpretare come progetto ponte per dare tempo agli uffici di dare il tempo ali uffici di istruire nuove regole». Per l’assessore «non corrisponde assolutamente alla verità» la mancata raccolta differenziata del sacco viola denunciata dall’inchiesta di Paco tanto che viene definita «della cattiva informazione che oserei definire terrorismo ambientale».

Lo spirito leghista si nota anche nei commenti alla proposta di dare depliant informativi in più lingue «in quanto si ritiene che sia dovere dell’ospite apprendere lingua, usi e costumi locali al fine di una più corretta integrazione sul territorio».

Una difesa dell’operato dell’assessore è venuta da Giampiero Ajani che ha chiesto «quanto ci costerebbe l’approvazione della delibera?». Voci, diffuse dall’assessorato guidato da Peverelli, parlerebbero di 4 milioni di euro.

Di diverso tenore gli interventi successivi; Dario Valli, Area 2010, ha definito la proposta di Paco «un bel passaggio per un’amministrazione che per ora naviga in acque basse se non paludose», che ha anche aggiunto «la maggioranza dei cittadini comaschi ha un’aspettativa e una coscienza ecologica più alta del servizio offerto», una sensazione condivisa anche da Donato Supino, Prc, per cui «i cittadini sono più attenti a questo tema del Consiglio comunale».

Una carrellata di dati sull’aumento della produzione dei rifiuti a livello nazionale ed in particolare nel nord Italia e su come cercare di rendere maggiormente coscienti del problema i cittadini sono stati al centro degli intervento di Silvia Magni e Marcello Iantorno, Pd.

Lionetti ha lodato la presentazione della delibera e il passaggio prospettatovi da tassa a tariffa: «Una normativa fiscalmente più corretta».

Marco Butti, An, ha fatto delle annotazioni specifiche e chiesto di pensare ad un accordo con il Comune di Cernobbio, per poter utilizzarne la piattaforma ecologica, ora in costruzione, fino a quando non ne sarà approntata una nella zona di Tavernola per potere servire i quartieri a nord, troppo eccentrici rispetto alla Guzza.

Bruno Saladino, Pd, ha annunciato la nascita anche a Como, venerdì 10 ottobre a Lurate Caccivio, di un Circolo per la decrescita felice, per una nuova concezione di sviluppo aggiungendo «una città della grandezza di Seattle si è data come obiettivo rifiuti zero!».

Dopo qualche intervento sulla pulizia della città il Consiglio, data l’ora tarda è stato aggiornato alla prossima seduta.