martedì 15 luglio 2008

Perchè l'acqua DEVE restare pubblica...

... pubblichiamo l'appello del Comitato comasco per l'acqua pubblica.
Visita il sito http://www.acquabenecomune.org/ per maggiori informazioni sulla campagna del Forum italiano dei movimenti per l'acqua.

Facciamo seguito all'incontro tenutosi lo scorso 29 maggio a Como, dal titolo "Gestione pubblica dell'acqua in provincia di Como", organizzato come COMITATO COMASCO PER L'ACQUA PUBBLICA, in merito alla Società Patrimoniale COMO ACQUA s.r.l..
In vista della votazione nei Consigli Comunali del Protocollo d'Intesa per la società patrimoniale, in allegato vi trasmettiamo le nostre OSSERVAZIONI AL PROTOCOLLO D’INTESA PER L’ADESIONE ALLA SOCIETA’ PATRIMONIALE COMO ACQUA s.r.l. Vi ricordiamo che il termine indicato dall'ATO per deliberare (60 gg dal 16 giugno, quindi 16 agosto) NON è un termine di legge ma solo un'indicazione discrezionale della presidenza dell'ATO.
Vi invitiamo a inoltrare le osservazioni allegate a tutti i Sindaci e Consiglieri di vostra conoscenza.

Cordiali saluti
Roberto Fumagalli, Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull’Acqua


OSSERVAZIONI AL PROTOCOLLO D’INTESA PER L’ADESIONE ALLA SOCIETA’ PATRIMONIALE COMO ACQUA s.r.l.
La presidenza dell’ATO di Como ha sottoposto in queste settimane ai Comuni della provincia di Como la proposta di delibera per l’approvazione nei Consigli Comunali del Protocollo d’Intesa per l’adesione alla società patrimoniale Como Acqua s.r.l..
Dalla lettura dei documenti, scaricabili dal sito dell’AATO di Como
(www.provincia.como.it/pls/provinciacomo/url/ITEM/4F7A102828111D12E040000A02013B9F),
è esplicita l’intenzione dell’ATO di allinearsi totalmente al dettato della Legge Regionale n. 26/2003, così come modificata dalla L.R. 18/2006 (1). Questo allineamento riguarda nello specifico le parti in cui la legge permette l’ingresso dei privati nella società patrimoniale (2) e prevede la separazione obbligatoria delle gestione delle reti e degli impianti dall’erogazione del servizio idrico (quest’ultima, secondo la stessa legge, dovrà essere messa a gara e pertanto privatizzata!) (3).
Giova ricordare che contro tale legge regionale è pendente il ricorso (presentato dal Consiglio dei Ministri nell’ottobre 2006) alla Corte Costituzionale, proprio in merito alla presunta incostituzionalità dell’obbligo di separazione gestione/erogazione e dell’obbligo di messa a gara dell’erogazione stessa.
Inoltre contro la stessa legge è stato presentato un Referendum abrogativo parziale (4), proposto da ben 143 Comuni della Lombardia, di cui 12 della provincia di Como. Col Referendum (che si dovrebbe tenere a primavera 2009) si chiede l’abrogazione:
1) della possibilità di ingresso dei privati nella società patrimoniale (è proprio il caso della provincia di Como),
2) dell’obbligo di separazione gestione/erogazione,
3) dell’obbligo di messa a gara dell’erogazione.

Se verrà approvato il Protocollo d’Intesa per la società patrimoniale Como Acqua s.r.l. nella versione proposta dall’ATO, si può ben dire che in tema di acqua la provincia di Como rischia di diventare la punta più liberista della Lombardia e, forse, d’Italia. Infatti si rischia di privatizzare non solo l’erogazione, ma anche la proprietà e la gestione delle reti e degli impianti!
Alla luce di quanto sopra, proponiamo quanto di seguito indicato.
Protocollo d’Intesa della Società “Como Acqua s.r.l.” – proposta di emendamenti
Il Protocollo d’Intesa predisposto dall’ATO, è teso a preparare la strada all’ingresso dei privati nella società patrimoniale Como Acqua s.r.l.. Infatti in più parti della premessa e dell’articolato, si afferma enfaticamente che, in futuro, nella società potrebbero entrare soci privati.
In particolare gli artt. 3, 4 e 5 del Protocollo, sono propedeutici all’ingresso dei privati.
Onde evitare ogni e qualsiasi riferimento all’ingresso (anche futuro) dei privati nella società patrimoniale Como Acqua s.r.l., si propone il seguente EMENDAMENTO ALL’ART. 3:
Sostituire l’intero testo dell’art. 3 (Compagine sociale), con il seguente testo:
“Obbiettivo condiviso da tutti i sottoscrittori è quello di mantenere la compagine sociale
totalmente pubblica, mediante la partecipazione alla società degli enti locali e delle loro
società a totale capitale pubblico. In ogni caso non è consentita la partecipazione, anche
futura, di soggetti privati.”
Le stesse considerazioni devono essere previste per l’art. 4 (Aumento del capitale sociale), pertanto si propone il seguente EMENDAMENTO ALL’ART. 4:
Sostituire l’intero testo dell’art. 4 (Aumento del capitale sociale), con il seguente testo:
“I sottoscrittori si impegnano a deliberare in assemblea straordinaria un eventuale aumento
del capitale sociale. L’aumento verrà strettamente riservato ai soci e liberato dai soci stessi
mediante conferimento di reti, di impianti e rami d’azienda necessari per la gestione e
l’erogazione del servizio idrico integrato d’intervento.”
Considerato che l’art. 5 (Modifica dello Statuto) riguarda solo ed unicamente eventuali future modifiche attinenti all’ingresso dei privati, si propone la totale ABROGAZIONE DELL’ART. 5:
Abrogazione dell’intero testo dell’art. 5 (Modifica dello Statuto).
Statuto della società “Como Acqua s.r.l.” – proposta di emendamenti
Lo Statuto della società Como Acqua s.r.l., prevede che l’oggetto sociale sia la sola gestione delle reti e degli impianti e non l’erogazione del servizio; infatti all’art. 3 (Oggetto sociale) si precisa:
“3. La società che ha per oggetto le seguenti attività provvede:
alla gestione delle reti, degli impianti e delle altre dotazioni patrimoniali, strumentali all’erogazione del servizio idrico integrato dell’Ambito Territoriale Ottimale di Como, e ad ogni altra attività relativa al servizio idrico integrato consentita dalla legge, intendendosi per servizio idrico integrato l’insieme delle attività di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, fognatura e depurazione delle acque reflue, nonché di analisi delle acque.…”
Onde permettere che la società patrimoniale possa occuparsi anche dell’erogazione del servizio, si propone il seguente EMENDAMENTO ALL’ART. 3:
Nel primo paragrafo dell’art. 3 (Oggetto sociale) dopo le parole “…dell’Ambito Territoriale Ottimale di Como,”, si aggiunge la seguente frase: “e, dove non vietato dalla legge, all’erogazione del servizio idrico integrato dell’Ambito Territoriale Ottimale di Como,”
Lo Statuto prevede inoltre che il capitale sia detenuto solo da soggetti pubblici; infatti all’art. 5 (Capitale) si precisa: “Il capitale della società è interamente detenuto da Comuni, da enti pubblici locali o società di capitali partecipate interamente da capitale pubblico aventi oggetto sociale attinente o afferente al settore del servizio idrico integrato.”
Onde assicurare che tale vincolo verrà rispettato anche in futuro, si propone il seguente
EMENDAMENTO ALL’ART. 5:
Al secondo paragrafo dell’art. 5 (Capitale) dopo le parole “…servizio idrico integrato.”, si aggiunge
la seguente frase: “Non è consentita, nemmeno in futuro, la cessione di quote o l’ingresso nel
capitale a soggetti diversi da: Comuni, enti pubblici locali o società di capitali partecipate
interamente da capitale pubblico.”
Il nostro invito è quello di presentare tutti gli emendamenti di cui sopra, sia quelli al Protocollo d’Intesa che allo Statuto. Nel caso tali emendamenti non vengano ammessi o vengano respinti, il voto finale sulla delibera dovrà essere contrario.
Roberto Fumagalli, Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull’Acqua
info: roberto@circoloambiente.org

Note:
(1)
Con Delibera n. 6 del 26.02.2007, l’ATO di Como ha approvato il “Protocollo di Intesa” con la Regione Lombardia, per
l’applicazione della Legge Regionale n. 26/2003, così come modificata dalla L.R. 18/2006.
(2)
Nella Legge Regionale n. 26/2003, come modificata dalla L.R. 18/2006, si afferma che la proprietà delle reti e degli impianti
può essere conferita a una società interamente posseduta dai comuni e non cedibile a soggetti privati; poi nel comma successivo
si afferma che “possono partecipare alle società di capitali … anche soggetti diversi dagli enti locali”; in pratica anche
eventuali aziende private (che risultavano già proprietarie di impianti) potranno entrare nelle società patrimoniali.
(3)
Nella Legge Regionale n. 18/2006, col termine gestione si intende: la realizzazione degli investimenti e la manutenzione
straordinaria programmata sulle reti e impianti; col termine erogazione si intende: la manutenzione straordinaria non
programmata e la manutenzione ordinaria, la gestione di acquedotti, fognature e depuratori, il controllo della qualità dell’acqua
potabile, il controllo degli scarichi dei depuratori, gli allacciamenti, i contratti con gli utenti e la bollettazione.
(4)
La proposta di Referendum chiede l’abrogazione di 3 punti della Legge Regionale n. 18/2006: 1) presenza dei privati nella
società patrimoniale; 2) obbligo di separazione gestione/erogazione; 3) messa a gara (privatizzazione) dell’erogazione.
Il testo del Referendum è scaricabile da: www.circoloambiente.org e da www.comune.colognomonzese.mi.it

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