domenica 18 ottobre 2009

Ma c'è ancora l'acqua?

Territorio Precario
Qui a Como con le paratie si sta creando un clima politico schizofrenico.
Guai, prima, dire che il rifacimento del lungo lago era osceno, potevamo spiegare, inascoltati, perché le paratie sono inutili e dannose, ma non si poteva dire nulla sull'impatto estetico del rifacimento del lungo lago perché "è questione di gusti".
Così la lega, prima vota il muro in giunta ora fa manifesti contro, altri, invece, cercano di convincerci che il progetto è bello.
Senza avere la dignità di dire: "scusate, abbiamo sbagliato, pagheremo le conseguenze e ci dimettiamo" (con una eccezione, ma "una rondine non fa primavera").
No, tutti attaccati alle famose poltrone.
Chissà se i cittadini di Como poi avranno come sempre la memoria corta con le elezioni (già ce l'hanno adesso sui comportamenti passati dei vari esponenti).
E che triste spettacolo vedere alcuni della minoranza che finora si erano eclissati atteggiarsi a sacri paladini della città.
Eppure qualcuno da sempre ha cercato di fermare queste catastrofi costruite, ma in mezzo a tutto l'attuale circo diventa difficile distinguere, tutto viene sommerso e fagocitato.
Ora è evidente come la difesa dell'ambiente riguarda anche la qualità della vita di tutti.
Eppure chi finora si opponeva alla costruzione delle paratie era accusato di soffrire unicamente della sindrome del "no" e di immobilismo.
Qui a Como tra paratie, captazioni dei corsi nelle valli e montagne, captazioni nel lago, lago inquinato, porti, porticcioli e altre cementificazioni non abbiamo più l'acqua, ma solo un affare economico.

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