lunedì 12 ottobre 2009

Il muro è stato costruito con leggerezza

La Provincia 9 ottobre 2009

Comune "commissariato" dalla Regione

L'assessore Boni: neanche un euro e coordinamento alla Provincia. Bruni: il progetto sarà più bello

Nuovo progetto più bello? Più brutto sarebbe impossibile
Progetto Mose del Lario, sistema antipiene e nuovo lungolago: il Comune è stato commissariato. L'amministrazione provinciale terrà a balia Palazzo Cernezzi alla ricerca di una soluzione per rimediare ai problemi sopravvenuti e per proseguire l'opera; fra quindici giorni, gli enti locali si recheranno al Pirellone per esporre i risultati del lavoro compiuto alla Regione Lombardia, che non è disponibile a sborsare altri fondi e, in particolare, il milione di euro ipotizzato fra risanamento dei lavori effettuati e prosecuzione.

L'ha riferito ieri l'assessore regionale al territorio, Davide Boni: era atteso nella sede di Como della Regione per introdurre un convegno urbanistico, ma è arrivato con un'ora d'anticipo, ha portato il saluto ed alcune osservazioni ai partecipanti e poi s'è chiuso in una riunione, durata poco meno di un'ora, nella quale erano presenti il sindaco, Stefano Bruni, il vicesindaco, Fulvio Caradonna, con l'ingegner Viola e l'ingegner Ferro, l'assessore provinciale ai lavori pubblici, Pietro Cinquesanti con l'architetto Giuseppe Cosenza, il quale avrebbe esposto le soluzioni che sarebbe possibile applicare.
«È una situazione delicata ha detto Boni alla fine della riunione l'opera è partita per la difesa idraulica della città, non per una nuova passeggiata a lago. Sono stati accelerati i tempi per finirla prima, il muro è stato costruito per leggerezza. Forse dovevano ragionare di più ai tempi e adesso cerchiamo di raddrizzare la situazione». Ma la commissione provinciale ha espresso parere favorevole dal punto di vista paesaggistico, è stata l'obiezione: «Ora mi aspetto ? ha sottolineato Boni ? che l'amministrazione provinciale abbia sottomano il nuovo progetto e lo coordini. Vedere tra 15 giorni un progetto dall'impatto diverso rispetto all'attuale: è l'ordine della Regione che ha già destinato all'opera 15 milioni di euro, su un progetto che aveva un impatto diverso: se occorre un milione di euro in più, è un problema che si gestiranno gli enti locali». Ma chi, in amministrazione provinciale, farà da supervisore e da coordinatore? «L'assessore Pietro Cinquesanti». Ha risposto Boni. Perché è della Lega? Cioè, è stato espropriato l'assessore Pdl al territorio? «Non sapevo ? ha sostenuto ? che Cinquesanti sia leghista. Non ho notato niente di verde». E alla domanda sul comportamento della Lega, in maggioranza e, nello stesso tempo, promotrice dei manifesti «No al muro», ha risposto che «se c'è un errore, va corretto». La Soprintendenza non ha risposto:«Il silenzio ? assenso non toglie a nessuno le responsabilità», ha precisato Boni. Intanto, l'assessore Cinquesanti se ne andava buttando là, en passant : «Viola ha fatto il muro del pianto». Ma il sindaco ha limato le affermazioni dell'assessore regionale:«È stato stabilito un asse con l'amministrazione provinciale, perché è l'ente che possiede le competenze in materia paesaggistica, ha una visione complessiva ? ha spiegato ? e ribadisco che il progetto sul quale stiamo lavorando è ancora più bello di quello di prima». In mano ha tavole che, afferma, mostrerà al momento opportuno. E i soldi? «La Regione era disponibile ad erogarli sul nuovo progetto ? accenna ? quando sarà definito, sarà accompagnato da una valutazione finanziaria: l'idea è quella di una revisione di tutta l'opera». Il muro non sarà toccato fino alla conclusione dell'inchiesta giudiziaria, ma la spesa per tagliarlo a raso con un flessibile potrebbe essere anche di 20 ? 25.000 euro. Il maggior impegno è per le paratie mobili a scomparsa e per le opere successive: dieci anni di scelte sembrano tutti in discussione.

Maria Castelli

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