domenica 27 settembre 2009

Dietrofront, il sindaco vuole il muro


La Provincia 27 settembre 2009
il lago oscurato

Dietrofront, il sindaco vuole il muro

Parte del Pdl, Lega e opposizione: «Abbattere e rivedere il progetto». Bruni: «No a modifiche radicali»

Una «revisione radicale del progetto» che significa l'abbattimento del muro (non la semplice riduzione) e la ricerca di soluzioni che abbiano un impatto zero sulla vista lago. Lo chiede la Lega Nord, lo chiede gran parte del Pdl (dal coordinatore cittadino Stefano Rudilosso all'ex An Stefano Molinari, da Pasquale Buono al presidente del consiglio Mario Pastore al consigliere regionale Gianluca Rinaldin, lo chiedono Luigi Bottone, Carlo Ghirri ed Emanuele Lionetti (ormai un ex lumbard), lo chiede tutta l'opposizione, dal Pd ad Area 2010. Tutti, in sintesi, dicono che non basta ridurre il muro di qualche decina di centimetri.
Ma il sindaco, Stefano Bruni, esclude modifiche sostanziali. «Mi facciano la richiesta - ha detto ieri al termine dell'ennesimo sopralluogo sul cantiere - e tutto è possibile a questo mondo. Il progetto però è approvato, appaltato e finanziato. Quindi il progetto è questo. Ogni eventuale correzione può essere valutata e vediamo le idee che vengono fuori. Correzioni radicali? Assolutamente no». Il sindaco ha anche escluso che ci saranno muri verso piazza Cavour (lo prevede il progetto): «Nessun muro verso piazza Cavour» ha ripetuto due volte. Gran parte del Pdl non si accontenta della riduzione del muro. «Arrivati a questo punto - dice il coordinatore cittadino Stefano Rudilosso - non si possono abbozzare soluzioni. Si deve trasformare l'ecomostro in qualcosa di meno impattante possibile perché il paesaggio è il patrimonio indisponibile di cui siamo custodi. Il consiglio comunale non ha mai visto il progetto, ma adesso dobbiamo capire cosa è successo e vedere le responsabilità tecniche e politiche in modo collegiale da parte di tutti». Progetto da rivedere drasticamente? «Assolutamente va rivisto drasticamente - dice Rudilosso - non ci sono dubbi. Non si possono trovare palliativi. Serve una soluzione che deve essere invisibile e che valorizzi lago anziché oscurarlo». Il capogruppo Pdl Marco Butti: «Tutti devono assumersi le proprie responsabilità e si deve lavorare per preservare il paesaggio. Bisogna tornare al progetto delle paratie mobili». Idem Pasquale Buono: «Sicuramente va rivisto anche perché il 100% dei comaschi non vuole un muro più basso, vuole che si abbatta il muro interamente». E anche per la collega Federica Simone: «Va tolto, il lago si deve vedere. Anche dalla strada». «È opportuna una revisione radicale e capire il progetto iniziale - dice Stefano Molinari (Ex An) - e bisogna trovare una soluzione che elimini l'impatto. Il muro va abbattuto completamente, ridurlo non basta. Ho pensato di dimettermi, mi trovo in difficoltà pur non avendo votato nulla. Dobbiamo tutti chiedere scusa alla città. Non ho dubbi sull'abbattimento: il rialzo del marciapiede, sommato al muro, è un disastro. E nel '94 non c'era». Il Carroccio era già stato chiaro: «Considerato che il progetto in fase di realizzazione non è stato sottoposto al nostro giudizio - dicono consiglieri, assessori e segreteria cittadina lumbard - né in consiglio comunale né in giunta e chiediamo che le soluzioni progettuali di protezione del lungolago siano realizzate con impatto tendente allo zero, come già previsto per la parte antistante piazza Cavour». «Va rivisto tutto perché preclude la vista - ha detto Emanuele Lionetti che con Ghirri e Bottone incontrerà il sindaco lunedì - Como è una delle città più belle d'Italia proprio per il lago. Nel progetto che avevamo visto non ci sono muri». Tutto da rifare anche per Luigi Bottone: «Abbassarlo non serve, va tolto». «Como può perdere il sindaco, ma non il lago - ha tuonato Alessandro Rapinese (Area 2010) - e il progetto va rivisto completamente perché deve essere Como compatibile». Chiarissimo anche Luca Gaffuri (Pd): «Va portato in consiglio comunale. Il muro deve sparire, si faccia la riqualificazione e si mettano da parte le follie».
Gi. Ro.

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